Cifra inferiore alla media nazionale (56,6%) ma comunque elevata
207 209. È questo il numero degli autocarri appartenenti alle categorie Euro 0, 1, 2 e 3, dunque immatricolati prima del 2006, che circolano in Piemonte. Sui 338 301 veicoli (il totale piemontese) rappresentano il 53,4%. Quindi, più di uno su due. I restanti 131 092 appartengono, invece, alle categorie Euro 4, 5 e 6: quelle recenti e meno inquinanti e rappresentano il 46,6% del totale.
La provincia dove sono presenti più veicoli pre Euro 4 è Asti (59,3%), seguita da Alessandria e Vercelli (a pari merito con il 56,7%), Biella (56,1%), Torino (52,3%), Cuneo e Novara (ex aequo con il 51,8%) e Verbano-Cusio-Ossola (51,3%). A livello nazionale, su un totale di 4,8 milioni di autocarri, a essere immatricolati prima dell’avvento dell’Euro 4 (datato 2006) sono 2,7 milioni (circa il 56,6%) mentre quelli immatricolati dopo questa data sono solo 2,1 milioni.
Da questi dati emerge come gli autocarri italiani siano molto vecchi e inquinanti, per cui occorre mettere in atto degli accorgimenti per rendere più ecosostenibili i trasporti su strada, come ad esempio sottoporre periodicamente tutti i veicoli alle revisioni obbligatorie per legge, agli interventi di manutenzione e ai controlli sullo stato di usura e gonfiaggio dei pneumatici, i quali elementi hanno una notevole influenza sul consumo di carburante di un veicolo e quindi sull’emissione di CO2.
I dati sono stati elaborati dall’Osservatorio sulla mobilità sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sui più recenti dati Aci.