È di pochi giorni fa la segnalazione che la qualità della raccolta differenziata del nostro territorio è in fase di peggioramento.
Alcuni Comuni hanno deciso di dare un chiaro segnale per invertire la rotta e hanno disposto con specifica ordinanza del Sindaco che tutti i cittadini dovranno obbligatoriamente utilizzare i sacchi arancioni SCS per buttare il rifiuto indifferenziato.
Pionieri nell’uso esclusivo del sacco della Società Canavesana erano già stati l’anno scorso Tavagnasco e Salerano con evidenti risultati nella riduzione della quantità di rifiuto indifferenziato e, da febbraio di quest’anno, sono partiti anche Mazzè, Villareggia e Cuceglio. “In seguito all’ordinanza del 4 ottobre 2019 che vietava l’utilizzo dei sacchi neri, si è notato un netto miglioramento nei conferimenti, conferma la consigliera del comune di Tavagnasco Elisa Gedda, ma siamo convinti vi siano ancora margini di miglioramento”.
Il sacchetto di SCS è semitrasparente e permette, proprio per questo, all’operatore di verificare che all’interno siano effettivamente inseriti rifiuti non differenziabili e che il peso sia contenuto entro i 5 kg di capienza massima: l’obiettivo è migliorare la qualità della raccolta dei rifiuti e ridurre il peso dell’indifferenziato che comporta un costo immediato di smaltimento per i Comuni e, quindi, per i cittadini.
I dati del primo mese di sperimentazione sembrano confermare di aver intrapreso la strada giusta: in tutti i comuni coinvolti il rifiuto indifferenziato è calato in media del 30% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso e, se la tendenza venisse confermata nel corso dell’anno, si tradurrebbe in un calo del rifiuto pro capite dai 25 ai 40 kg alla fine del 2021.
L’obiettivo della Società Canavesana è quello di estendere a quanti più Comuni possibile il progetto, in modo da diffondere quanto più possibile il rispetto e la tutela del territorio e delle sue risorse.