Si è svolta con ampia partecipazione di attivisti e cittadini, la manifestazione indetta il 21 gennaio da 32 associazioni e forze politiche per sollecitare il Governo italiano a ratificare il trattato dell’Onu Tpnw (Treaty on the prohibition of nuclear weapons) contro gli armamenti atomici.
Il corteo partito da piazza Balla, ha raggiunto piazza Ferruccio Nazionale dove, davanti al Municipio, alcuni dei promotori, tra cui Pierangelo Monti, presidente del Mir (Movimento internazionale per la riconciliazione), hanno letto i loro interventi affiancati dal sindaco di Ivrea, Stefano Sertoli, che è intervenuto con una breve dichiarazione a sostegno dell’iniziativa.
Quali sono i motivi che hanno spinto gli organizzatori a promuovere questa manifestazione?
Prima di tutto non ci si vuole rassegnare alla logica della guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali (articolo 11 della Costituzione).
Anche se in questo periodo storico la perdurante e apparentemente inarrestabile guerra in Ucraina, come le tante altre guerre “dimenticate” in altre regioni del mondo, sembra avere sconfitto l’ideale di un mondo finalmente pacificato, più equo e più solidale, il movimento pacifista continua a rifiutare la logica del militarismo, della corsa al riarmo, della “giustificazione” degli arsenali nucleari come “deterrente” per difendersi dai Paesi potenzialmente nemici, o considerati tali dai governanti.
Da rifiutare è anche la logica di una sicurezza nazionale basata sulla produzione, il possesso e la vendita di armamenti sempre più complicati e letali finanziati con l’aumento degli stanziamenti destinati alle spese militari (2% del Pil), che sottraggono risorse ai servizi pubblici essenziali, ad esempio la sanità e l’istruzione.
Il movimento pacifista ritiene che la “costruzione” di un mondo pacifico e non-violento non sia soltanto un’utopia per sognatori, per “anime belle” e sprovvedute.
Al contrario, è convinto che l’unica strada ragionevole per il futuro dell’umanità sia lo sforzo perseverante e lungimirante di condurre trattative bilaterali e multilaterali per ratificare accordi di disarmo e, soprattutto, di disarmo nucleare sotto l’egida di organismi sovranazionali come l’Onu che ha promosso questo trattato che, come sappiamo, è entrato in vigore il 22 gennaio 2021, prevede l’abolizione delle armi di distruzione di massa e apre alla ragionevole speranza di arrivare un giorno a considerare le guerre, qualsiasi guerra, per qualsiasi motivo (politico, economico, etnico, religioso) sia dichiarata, un autentico “crimine contro l’umanità”, anche dal punto di vista del diritto internazionale e non solo da quello etico, come già più volte ha dichiarato Papa Francesco in questi ultimi mesi, da quando è scoppiata la guerra in Ucraina.
Abolire la guerra dalla storia dell’umanità è l’obiettivo ambizioso, ma ormai irrinunciabile, del movimento pacifista italiano e internazionale.
Al termine della manifestazione Monti ha consegnato al sindaco, in nome dei partecipanti, una lettera per chiedere che, essendo iscritto all’associazione mondiale dei Mayors for peace, chieda al Governo italiano che finalmente firmi questo trattato dell’Onu, già firmato da 122 Stati il 7 luglio 2017 e ratificato da 68 Governi nel mondo, e allontani le testate nucleari presenti nelle basi Nato in Italia che minacciano la vita e l’habitat di innumerevoli persone, anche civili, qualora venissero utilizzate, come già successo a Hiroshima e Nagasaki in Giappone durante la seconda guerra mondiale.
Mario Zannini
Redazione Web