Dal 15 gennaio al 20 febbraio nell’atrio del Liceo Gramsci di Ivrea è esposta la Mostra sul colonialismo italiano in Etiopia, frutto del lavoro dell’associazione Il sogno di Tsige e per gentile concessione della Presidente, signora Augusta Castronovo, nata ad Addis Abeba e quindi particolarmente legata all’Etiopia che ha dovuto lasciare durante la seconda guerra mondiale nel 1943, dopo due anni di campi di concentramento, con un rientro in Italia avventuroso e al tempo stesso  provvidenziale perché avvenuto grazie alle navi bianche della Croce Rossa italiana.

Il sogno di Tsige, fondata nel 2007, si è posta come obiettivo la ricerca e la diffusione della verità storica sul colonialismo italiano, nonché sui problemi lasciati aperti dalla sua conclusione, attraverso il recupero e la conservazione di reperti e “ricordi” (documenti, fotografie, memorie orali) del periodo.

La mole di materiale e le memorie raccolte sono state riportate, con l’aiuto dell’Archivio Audiovisivo Canavesano, con la consulenza dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea di Cuneo e del prof. Attilio Perotti, su circa 60 pannelli di cui 40 quelli esposti al Gramsci.

Vi si racconta, in particolare, la storia dei canavesani che parteciparono all’avventura coloniale abissina ma, in generale, anche quella di migliaia di altri italiani: alcuni costretti a partire perché richiamati alle armi, altri coinvolti per una scelta personale legata al fascismo o per cercare opportunità che l’Italia degli anni Trenta non offriva.

Sebbene sia già stata presentata al pubblico in Sala Santa Marta ad Ivrea nel novembre scorso, l’attuale esposizione si rivela particolarmente adeguata alle esigenze degli studenti che possono consultarla con calma nell’atrio della propria scuola o recarvisi in uscita didattica, come successo per alcune classi della Scuola media di Banchette.

La Mostra è parte integrante di un  progetto di solidarietà che l’Associazione Il sogno di Tsige cura in favore delle popolazioni etiopi colpite dalla guerra e dalla carestia per la forte siccità di questi anni, ritenendo quindi fondamentale affrontare la realtà dell’immigrazione e considerare lo straniero, senza negare le differenze, come un essere umano e per trovare, quindi, nello scambio di culture una risorsa da consolidare con reti di solidarietà.

In Italia Il Sogno di Tsige promuove l’incontro interetnico per favorire la conoscenza della cultura etiope attraverso la creazione di un rapporto diretto e privilegiato fra gli studenti di diversi istituti italiani ed etiopi, anche nell’ambito di adozioni a distanza.

In Etiopia Il sogno di Tsige supporta la scolarizzazione di circa 800 bambini in 7 diverse scuole, sostiene 200 anziani non autosufficienti (la quota per un anziano varia da 200 a 300 euro all’anno a seconda delle condizioni, mentre per un bambino da inviare a scuola sono richiesti in genere 90 Euro all’anno) e finanzia progetti di sviluppo dell’agricoltura, pozzi per l’irrigazione, allevamenti di animali e altre attività sul territorio.

Chi volesse supportare le attività del Sogno di Tsige troverà le necessarie informazioni collegandosi al sito https://www.ilsognoditsige.it/come-contribuire.html

In questo momento ogni aiuto, anche modesto, è quanto mai prezioso.

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Redazione Web