Prima Carnevale, poi si inizierà a “sventrare“ il centro storico per ampliare la galleria ferroviaria – che transita sotto il Lungodora per sbucare dopo la curva del Culoto –, in modo da consentirne l’elettrificazione.

I cantieri per l’elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta inizieranno infatti a gennaio, ma i lavori a Ivrea non prima di marzo: questo si è appreso nell’incontro tenutosi alcuni giorni fa, a Pont-St[1]Martin, tra Regioni Piemonte e Valle d’Aosta, Rfi e sindaci del territorio.

Il primo cittadino eporediese Matteo Chiantore è tornato a proporre a Rfi di evitare l’intervento alla galleria di Ivrea, adottando invece treni dotati di batterie, per superare quel tratto al chiuso di poco più di un chilometro senza la necessità di essere connessi alla rete elettrica: ma crediamo lo abbia fatto più per dovere, che perché convinto di poter essere ascoltato…

Ha inoltre chiesto di istituire, al più presto, un tavolo tecnico per discutere del raddoppio selettivo del tratto Ivrea-Chivasso: una proposta, questa, che ha ottenuto l’assenso delle due Regioni e di Rfi.

Ultima richiesta: inserire la tratta Ivrea-Chivasso-Torino nel Sistema ferroviario metropolitano.

La Regione Piemonte non sarebbe contraria all’ipotesi… ma c’è anche Biella che fa pressioni nella stessa direzione, e c’è un limite nelle corse che Porta Susa può assorbire, nell’unità di tempo: al momento non più di un treno ogni 5 minuti.

Chiantore ha però ribattuto che le esigenze di Ivrea dovrebbero precedere quelle di Biella, giacché tutti i Comuni di una certa dimensione della Città metropolitana sono inseriti nel Sistema ferroviario metropolitano (Chivasso, Rivarolo, Pinerolo, Chieri…), e dunque anche Ivrea avrebbe diritto di entrare nel “club”.

I problemi aperti restano, comunque tanti: che sarà della viabilità, quando il traffico ferroviario dovrà riversarsi sui trasporti su gomma?

Quanti autobus potranno passare sul ponte della Dora a Quincinetto (limite delle 26 tonnellate) o sull’autostrada (“minac[1]ciata” da una frana, sempre a Quincinetto )?

Se l’A5 venisse chiusa, che sarà della statale 26, già oggi intasata dai tir a Borgofranco?

Si attendono risposte in merito.

Redazione Web