Mentre il carcere di Ivrea vive uno dei momenti più critici della sua esistenza con l’indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Ivrea per torture e maltrattamenti che annovera 45 indagati tra il personale che vi lavora, lo scorso venerdì pomeriggio è stato vissuto un momento di spettacolo con la messa in scena di “Farheneit 451” di Ray Bradbury.
Una rappresentazione, nell’ambito di Ivrea Capitale del Libro, che esprime la voglia di lasciarsi dietro le spalle il peso di una realtà dura da sopportare ed opprimente.
Erano presenti allo spettacolo il sindaco di Ivrea Stefano Sertoli, il vescovo monsignor Edoardo Cerrato, i consiglieri regionali Gianluca Gavazza e Alberto Avetta, il garante regionale Bruno Mellano.
Ha fatto gli onori di casa la neo direttrice Antonella Giordano.
Intanto continua il lavoro sollecito dei volontari dell’associazione “Tino Beiletti” che permettono un maggiore collegamento, diventato sempre più sottile, tra il carcere di corso Vercelli e il resto della città.
Nello spettacolo di venerdì sono stati coinvolti una ventina di detenuti sotto la regia di Luca Vonella e della scenografa Anna Fantozzi dell’associazione Teatro a Canone di Chivasso.
L’iniziativa aveva ottenuto un finanziamento di 4 mila euro dal Comune di Ivrea nell’ambito delle iniziative di Ivrea Capitale del Libro che prevedeva anche uno spettacolo al Giacosa per il 14 gennaio e che gli organizzatori sperano di poter fare a marzo.
Redazione Web