Non ci sono ancora conclusioni certe, ma dalla sede Auser, durante la conferenza stampa di venerdì scorso, hanno fatto sapere che la situazione “sfratto”, a favore dell’associazione Asso di Picche, non è così drammatica come le voci circolate nelle scorse settimane portavano a supporre.
Certo, i tre attori in questione – Comune di Ivrea, Auser Argento Vivo e associazione Asso di Picche – sono tuttora in trattative, ma le parole del consigliere Bruno Zanotti e della presidente Rosalia Maggiolo puntano a rassicurare i soci Auser, molti dei quali comprensibilmente preoccupati per il comunicato del Comune che parla di “recesso del contratto di comodato ad uso gratuito”.
Tale recesso porterebbe a ridurre i locali che l’Auser ha finora occupato – 380 mq tra cucina, biblioteca di 3 mila 300 volumi, salone, due stanze e ripostiglio – a due stanze sole, con il salone e il giardino in condivisione con le Picche, cui spetterebbe il resto degli spazi. Inoltre il comodato non sarebbe più gratuito, dato l’alto costo delle bollette di luce e gas che il Comune sostiene e lamenta.
E, ammettono dal direttivo, questo sì che costringerebbe l’Auser a chiudere i battenti.
Verrebbero a crollare 25 anni di collaborazione soddisfacente, in cui l’Auser ha gestito il centro anziani per conto del Comune – cui ha puntualmente rendicontato la propria gestione – senza ricevere contributi, ma ottenendo in cambio sede e costi a carico dell’Amministrazione. 20 anni fa il Comune aveva anche affidato all’Auser la gestione della sede di San Giovanni, altri 127 mq. All’Auser Argento Vivo di via Arduino afferiscono inoltre, dal punto di vista amministrativo, le strutture di San Giovanni, Borgomasino, Pavone, Quincinetto, Salassa, Valchiusella, Valperga e Vestignè.
Un delicato lavoro di promozione sociale, che ha lo scopo di far vivere insieme, e quindi meglio, gli anziani, tramite laboratori di informatica, corsi di ballo, spettacoli, soggiorni estivi. Importantissimo, poi, il lavoro di volontariato, che si esplica soprattutto in accompagnamenti per visite ed esami specialistici. Causa pandemia il numero degli iscritti, che aveva superato i 700, si è drasticamente ridotto: finalmente si stavano recuperando iscrizioni e attività, e ora il direttivo Auser teme che queste voci di “sfratto” possano influire sui numeri 2023.
“Vogliamo che non passino messaggi inesatti – han dichiarato dall’Auser durante la conferenza stampa –, con le Picche c’è un ottimo rapporto e riusciremo a trovare un accordo. Anche con il Comune stiamo dialogando e siamo aperti ad ogni soluzione utile per il territorio”. Fanno eco dal Comune: “L’Amministrazione è consapevole del ruolo importantissimo dell’Auser per gli anziani e ne apprezza le varie attività svolte. La rescissione è un atto formale propedeutico alla stipula di un nuovo contratto”.
Vedremo nel prossimo anno cosa questo nuovo contratto prevedrà. Curiosamente, chi per il momento tace sulla questione sono proprio quelli dei Picche.
Paola Ghigo
Redazione Web