Cronaca di un successo annunciato: anche quest’anno l’azalea della ricerca Airc, offerta sabato e domenica scorsi in 3 mila 600 piazze italiane (nella foto, il banchetto a Ivrea), grazie a oltre 20 mila volontari, ha superato le vendite degli scorsi anni.

Nella sola area di competenza dell’Asl To4 sono state vendute 2 mila 230 azalee, con un incasso di circa 40 mila euro (che, ricordiamo, andranno a Ifom, istituto di ricerca onco[1]logia molecolare dell’Airc, per progetti speciali, borse di studio e ricerca); le 53 mila azalee vendute in tutto il Piemonte hanno fruttato 954 mila euro.

Inoltre quest’anno, alla vendita delle piante, in Piemonte e Valle d’Aosta è stata abbinata una lotteria benefica, i cui vincitori saranno resi noti ai primi di dicembre.

Un successo che testimonia che gli italiani hanno compreso il messaggio legato a questo fiore: la ricerca deve andare avanti, per creare cure e comprendere i meccanismi di crescita dei tumori; e per finanziare la ricerca occorre lottare tutti insieme.

Ricerca, ma soprattutto prevenzione: 185 mila nuovi casi di tumore nell’ultimo anno, parecchi di questi evitabili, è il caso del tumore del colon-retto, il secondo più diffuso tra le donne ( il triste primato spetta, come sempre, a quello della mammella), su cui si stima che 7 donne su 10 non effettuino gli screening per l’individuazione precoce.

La forza delle donne era tema della campagna di quest’anno: dedicata alla rete di sostegno dei familiari dei pazienti, ai fortissimi legami che danno forza ai malati nei momenti bui e realizzata con le testimonianze di alcune donne colpite da tumori ora in remissione.

Soddisfatta Anna Bosio, coordinatrice Airc per Piemonte e Valle d’Aosta. “Nessun’altra iniziativa Airc raggiunge il successo dell’azalea della ricerca – dice –: dopo 39 anni è divenuta per tutti il fiore simbolo della festa della mamma. Prezioso è stato il lavoro svolto dai volontari, cui va il nostro grazie per aver reso possibile tutto questo”.

Paola Ghigo

Redazione Web