È stato ufficialmente inaugurato il Belvedere di Ivrea, punto panoramico che, a dispetto dei soliti vandali armati di bomboletta spray, è rinato a nuova vita.

Merito dell’impegno profuso a piene mani dai volontari del Club per l’Unesco di Ivrea, impegno che ha visto la collaborazione di vari attori.

Si parte da un’idea risalente a prima del Covid, giocoforza lasciata da parte per l’emergenza sanitaria e ripresa e realizzata grazie all’interessamento del vescovo monsignor Edoardo Cerrato, dell’ex consigliera comunale Anna Bono e dell’architetto Alessandro Gastaldo Brac.

I lavori hanno in primis riguardato la sistemazione del piazzale con livellamento e inghiaiamento dello stesso, a cura dell’impresa Cogeis di Quincinetto; le cinque fioriere donate dal Comune hanno avuto vita breve, prontamente imbrattate dai soliti idioti.

Ma neanche questo intoppo ha frenato i soci del Club, che hanno provveduto a ripulirle e a riempirle con piante sempreverdi e resistenti, oltre ad apporre come “difesa” allegri spaventapasseri, allo scopo di scoraggiare ulteriori raid vandalici.

Sabato scorso l’inaugurazione ufficiale, alla presenza del vescovo Edoardo, del sindaco Matteo Chiantore e del suo predecessore Stefano Sertoli, inaugurazione durante la quale la presidente del Club, Carla Aira, ha ribadito l’impegno dei soci – “un’idea corale” – e la mission del Club – valorizzare il territorio –; ma ha anche evidenziato come le varie iniziative si basino su fondi provenienti dal tesseramento e poco altro.

Un segnale per la nuova Amministrazione, cui simpaticamente Chiantore ha replicato: “Bisogna vedere quanto ci hanno lasciato loro in cassa…“, facendo l’occhiolino a Sertoli.

Si vedrà.

Fondi sarebbero necessari anche per la seconda parte dei lavori, che riguardano la riqualificazione dei sottostanti giardinetti.

Nel frattempo, una targa dotata di QR code ricorda che dove ora il Belvedere fa bella mostra di sé sorgeva la chiesa medioevale di San Pietro (ora demolita), grazie a un video prodotto da Alessandro Costanzo e Luca Caruso, allievi della quinta del corso di Grafica e Comunicazione dell’Iis “Olivetti”, coordinati dalla professoressa Manuela Belvedere e dallo storico Fabrizio Dassano; di fronte è stata apposta una seconda targa riguardante il Castello e il Duomo – entrambe realizzate anche a favore dei non vedenti –. La seconda indirizzo Operatore Informatico della Casa di Carità, coordinata dalla professoressa Manuela Leone, ha a sua volta realizzato un video riguardante le fasi salienti del recupero: un modo creativo di coinvolgere i giovani nella valorizzazione dei tesori della loro città.

Contemporaneamente all’inaugurazione era visitabile una mostra di opere pittoriche del gruppo “Bottega d’Arte di Mercenasco” aventi come soggetto i luoghi caratteristici di Ivrea e dintorni e intitolata “Abitare Ivrea con lo sguardo”.

Paola Ghigo

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Redazione Web