La IV C del Liceo classico “Carlo Botta” è stata di recente protagonista di un’esperienza di didattica museale del tutto innovativa, alla Pinacoteca di Brera a Milano, accompagnata dai docenti di Storia dell’Arte, Silvio Ricciardone e Orso Maria Piavento e Italiano, Michele Zaio.
La classe coinvolta consta di due diversi indirizzi: Classico dei Beni Culturali (Clabec) e Classico della Comunicazione (Clac).
Gli allievi seguono un piano di lezioni pressoché identico, eccezion fatta per un maggior numero di ore di Storia dell’arte nel primo caso (declinato in percorsi su tecniche artistiche, archeologia, restauro, e museologiamuseotecnica) e di diritto, e alcuni laboratori sul tema della comunicazione nel secondo caso.
Grazie ai preventivi contatti tra il professor Zaio e i referenti della Pinacoteca, il gruppo ha avuto in dotazione le radioguide e un microfono ad archetto, passato di volta in volta da uno studente all’altro.
Tutti gli allievi del Clabec hanno illustrato una quindicina di opere ai loro compagni del Clac, pronti a interagire con il “narratore” di turno, poichè i dipinti presentati non sono stati ancora discussi in classe: l’obiettivo, per loro, è stato di rapportarsi dal vero con diversi capolavori dell’arte italiana e raccogliere le informazioni su cui poi costruire, sotto la vigile guida del professor Piavento, il profilo di alcuni grandi maestri del Rinascimento.
I “ciceroni”, invece, hanno messo in pratica le loro già “allenate” competenze comunicative in un contesto assai prestigioso, ben al di là del territorio canavesano dove già operano in sinergia con istituzioni e associazioni di spessore come il Fai.
Questa esperienza è stata efficace?
Vediamolo attraverso le parole di due studentesse, Emma Actis Perino (Clabec) e Elisa Bavarino (Clac).
Emma, come sono state preparate le esposizioni?
“Ci siamo occupati di un periodo, a noi già noto, che va dalla fine del Tardo Gotico al pieno Rinascimento italiano, seguendo il percorso sviluppato dal professor Ricciardone e partendo dai contenuti delle sue spiegazioni, integrati con schede di catalogo e contributi web. Pensiamo, in questo modo, di aver fornito una presentazione utile ai nostri compagni e appagante per noi”.
Elisa, per te come è stata quest’attività?
“La ritengo molto formativa, diversa sia da una visita guidata che da una lezione scolastica, in un contesto di grande fascino che ti fa venir voglia di imparare”.
Per entrambe: quali sono stati i pro e i contro rispetto alla lezione frontale?
“Per noi solo aspetti positivi: il vedere l’opera davanti a sé, per comprenderne le dimensioni e intuirne la tecnica di esecuzione, ad esempio, è stato davvero formativo e intrigante”.
Redazione Web