John Le Carrè forse avrebbe parlato di un “Parroco che viene dal freddo”.

Ma non perché a Borgiallo (piuttosto che a Castelnuovo Nigra o Colleretto Castelnuovo, le Parrocchie ove ha servito, insieme a Chiesanuova) il clima sia particolarmente rigido.

Né tantomeno lo è in Diocesi di Grosseto, a Castiglione della Pescaia, dove il Sacerdote ha servito (lasciando un ricordo ricolmo di affetto e riconoscenza) dal 1991 al 2021.

Piuttosto perché Don Gianni Malberti FSCB, 70 anni l’anno prossimo, ordinato Sacerdote 41 anni fa ed appartenente alla Fraternità dei Missionari di San Carlo Borromeo, ha trascorso i primi tempi del suo Ministero a Novosibirsk, presso una comunità di credenti che per 60 anni non aveva avuto un Sacerdote.

Una comunità che, con Don Gianni, poteva finalmente contare su qualcuno impegnato a “testimoniare Cristo, vivere Cristo, annunciare Cristo e guidare a Cristo”.

Proprio questo  impegno è il cuore del progetto, del programma pastorale, che Don Gianni Malberti, oggi insediatosi ufficialmente come Parroco della Parrocchia di San Lorenzo in Ivrea, ha voluto annunciare ai suoi parrocchiani, che hanno gremito la storica pieve, alle porte della città.

Sarà certamente aiutato da Maria, Madre

di Dio, della Chiesa, dell’umanità, che in questa chiesa ricca di storia, è raffigurata nella sacra effige posta all’ingresso, quasi a dire, con discrezione tipicamente mariana, come, Colei che ha portato al mondo Gesù, sia via sicura perché il mondo vada a Gesù, come insegnava il Santo Pontefice Paolo VI «Vivere e annunciare Gesù Cristo… far conoscere e amare Maria, che conduce sicuramente a Gesù»,

Possiamo ascoltare le parole di Don Gianni nel video che, insieme alla gallery accompagna questo servizio, nel corso del quale è altresì proposta, integrale, l’omelia del Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato (XXX T.O.,  Es 22, 20-26; Sal.17; 1 Ts 1, 5-10; Mt 22, 34-40.).

Il Presule ha esordito richiamando la preghiera “davvero essenziale” che la Liturgia ha messo sulle nostre labbra all’inizio della S.Messa: “Dio Onnipotente ed eterno, accresci in noi la Fede, la Speranza e la Carità e perché possiamo ottenere ciò che prometti, fa che amiamo ciò che comandi”.

La prospettiva della conversione “dagli idoli” (Seconda Lettura), dell’adesione al grande Comandamento dell’Amore (Vangelo di San Matteo).

Una meta che è la ragione della vita e della vita cristiana, impegnandoci per la nostra (personale e comunitaria) crescita nella Fede, senza scoraggiarci (è ancora l’insegnamento dell’Apostolo) se non ci riusciamo sempre, se non ci riusciamo subito, se talvolta scontiamo la fragilità, la debolezza della nostra condizione umana.

Il Vescovo ha rivolto un ringraziamento affettuoso a Don Piero Agrano, il Parroco che ora lascia, per raggiunti limiti d’età, la guida della Parrocchia, per dedicarsi a quelle di Bessolo e Torre Balfredo e ad importanti incarichi diocesani; ha poi affrontato anche temi legati alla vita concreta delle comunità ecclesiali, che oggi hanno bisogno di uno sforzo supplementare di ricerca, per un ruolo accresciuto del laicato.

Proprio su questo maggiore impegno dei laici si è soffermata, nel proprio indirizzo di saluto, a nome della comunità parrocchiale, la Signora Simona Brustia.

Il suo messaggio, denso di significato ed impegnato a dire di tutta la collaborazione sulla quale il Parroco potrà contare, si è particolarmente soffermato a richiamare l’attualità dell’insegnamento conciliare, che dev’essere ancora pienamente attuato.

Anche questo intervento è riproposto integralmente nel nostro video, anche perché il nostro lavoro è certamente quello di “raccontare”, ma, quando si può (e con Internet si può) è ancora meglio documentare e lasciare che parlino i protagonisti.

La Liturgia è stata animata dalla Corale Parrocchiale “Voci a colori”, diretta dalla stessa Signora Brustia ed è stata particolarmente rilevante e viva la presenza di tanti giovani, molti di questi riuniti nel gruppo Scout, ulteriore segno di una comunità viva, testimone credibile del Vangelo.

***