L’8xmille alla Chiesa cattolica, che in questo periodo insiste su molti fronti (anche con la pubblicità sul nostro giornale), permette molti ambiti di azione: dalla carità al sostentamento dei sacerdoti, dalla conservazione dei beni artistici e culturali alle attività pastorali e anche sociali, educative, di assistenza.
In questa occasione mettiamo l’accento sulle opere di culto – che non mancano, ovviamente – di avere anche una ampia valenza pastorale.
Recuperi, restauri, messa in sicurezza, non sono fine a se stessi ma indicano nella cura e nella bellezza una strada che contribuisce a rinvigorire la fede oggi.
Con i fondi dell’8xmille sono stati effettuati dei lavori nella chiesa parrocchiale di San Vincenzo e San Anastasio di Rondissone, luogo di culto edificato tra il 1759 e il 1763 in stile barocco su disegno dell’ingegnere Bruschetti.
Una chiesa “non priva di eleganza…ha gli altari muniti di balaustre marmoree sul piazzale dinnanzi alla Chiesa, a fine Ottocento, si ergeva un’alta croce votiva, posta in tempo delle nostre ultime battaglie”.
Tralasciando di parlare della volta della Chiesa, dei costoloni a foglia d’oro e delle testine dei putti alla sommità del cornicione, diciamo che gli esperti hanno effettuato i sopralluoghi necessari per definire lo stato di degrado dell’edificio.
“La necessità di una attenta progettazione dell’intervento di restauro – si legge nella relazione dell’architetto progettista Alberto Beata – è da inquadrarsi in una razionale gestione dell’importante patrimonio storico paesistico di Rondissone, perché, oltre a risolvere problematiche contingenti ed oggettive, intende contribuire a migliorare l’aspetto qualitativo dei luoghi. Questo con una attenta progettazione e una costante attenzione a quelli che sono i materiali realizzativi e le tecniche tradizionali, nonché il preciso riferimento a quello che era l’edificio nelle sue condizioni originali”.
Sinteticamente l’intervento si è svolto con sondaggi stratigrafici, l’eliminazione dei sali igroscopici (dove presenti) mediante impacchi di resine a scambio ionico, la rimozione delle malte ammalorate o di eventuali rappezzi eseguiti con malte cementizie, il fissaggio degli scartellamenti di intonaco mediante iniezioni con prodotti adeguati e previo lavaggio con alcool delle sacche decoese, l’intervento sulle cornici pericolanti presenti sulla volta secondo proposta di intervento di restauratore accreditato, la pulitura degli apparati decorativi con spugnette e impacchi localizzati, la pulitura dei capitelli realizzati in foglia d’oro delle pareti, la stuccatura di crepe con maltina di identica granulometria e composizione dell’originale ed infine la campitura dei fondi con l’impiego di pittura a base di grassello di calce stagionato.
Il cantiere ha tutelato la sicurezza fisica e la salute dei lavoratori e si è attenuto a quanto prescritto dai pareri espressi dagli esperti in materia di urbanistica e tutela architettonica e ambientale.
L’importo totale dell’operazione si avvicina ai 200mila euro di cui 70mila dell’8xmille della Cei.
Un altro intervento di restauro da segnalare e sempre realizzato con il contributo dei fondi Cei dell’8xmille è quello relativo alla parrocchia di San Pietro in Vincoli ad Issiglio, nella cappella dedicata a San Defendente e a Santa Maddalena.
Non sono state reperite notizie storiche ufficiali relative al fabbricato.
Da un’indagine effettuata tra la popolazione sembra che la Chiesa sia stata realizzata alla fine del 1800 da artigiani del paese, in contemporanea alla nascita della Società Operaia Agricola. Deteriorati erano gli intonaci della facciata, deteriorata anche la copertura, diffusi i fenomeni di umidità.
Due i lotti di intervento; quello per la manutenzione delle coperture e il secondo per il restauro della facciata.
Riassumendo i lavori hanno compreso; la rimozione del manto in lose degradate e la realizzazione di quello nuovo, il posizionamento del tavolato in legno di castagno, la pulizia delle volte e il ripristino del tavolato ligneo sporto.
Per quel che riguarda la facciata, la pulizia, il trattamento biocida, l’asportazione degli intonaci compromessi dal fenomeno di risalita capillare o da infiltrazioni, l’asportazione della pellicola pittorica, le reintegrazioni intonaci rimossi con nuovi intonaci a calce idraulica naturale, la tinteggiatura con tinte ai silicati stese per mani di velatura, la zoccolatura e quindi la pulizia e ripristino del portone ligneo e degli elementi in ferro.
L’importo totale dei lavori è stato di 100mila euro di cui 65mila grazie ai fondi 8xmille.
Carlo Maria Zorzi
Redazione Web