Due eventi, in questi giorni, intendono ricordare Sara Cornelio, nel primo anniversario della morte sopraggiunta a causa della fibrosi cistica, malattia con la quale ha dovuto convivere fin da bambina. Abbiamo già annunciato la messa in scena domani, venerdì 24 febbraio dalle 10 alle 13 nell’auditorium del Liceo “Gramsci” di Ivrea, dello spettacolo “Rette parallele”, che promuove il tema della donazione degli organi e tratta il problema della fibrosi cistica, e che Sara ha contribuito a costruire, con il regista Samuele Carcagnolo, a partire dal libro da lei scritto sull’argomento.

Allo spettacolo seguirà un dibattito con esperti dell’ambito sanitario.

Il giorno seguente, sabato 25 febbraio, alle 20,30 alla sala “Lux – Beppe Bertinetti” di via Trieste 43 a Rivarolo, assessorato alla Cultura e Biblioteca comunale “Domenico Besso Marcheis” proporranno invece la serata “Ricordando Sara”: video e letture tratte dai suoi libri si alterneranno a testimonianze e riflessioni dedicate all’importanza di ricerca scientifica e donazione degli organi (info 0124/26.377, biblioteca@rivarolocanavese.it).

Nata a Ivrea nel 1998, Sara Cornelio viveva a Pavone.

All’età di due anni le è stata diagnosticata la fibrosi cistica, malattia genetica che ha effetti molto gravi su più apparati, in particolare quello respiratorio.

Affrontando la sofferenza e lunghi periodi di ricovero, Sara si è sempre impegnata a vivere il più intensamente possibile.

Dopo il diploma al Liceo “Gramsci” a Ivrea, si è laureata al Dams dell’Università di Torino e, attraverso scrittura, musica e arte, ha concretizzato il suo proposito di “diffondere speranza e luce nel mondo”.

Nel 2014 ha aperto un suo blog, e nel 2019 nel libro “Un dono mi ha salvata” ha ripercorso l’esperienza del trapianto ricevuto tre anni prima.

Sono rinata grazie a un Dono: due polmoni meravigliosi che mi hanno permesso di ricominciare a vivere”, scriveva.

Ha poi pubblicato il romanzo “La parte migliore di te” e curato testi e illustrazioni del libro per bambini “Qualcosa di meraviglioso”, sul tema della donazione (tutti editi da Pintore).

Ha scritto e registrato alcune canzoni e, come detto, condiviso con il regista Samuele Carcagnolo la scrittura dello spettacolo “Rette parallele”, con riflessioni sul rapporto con la malattia da parte anche di altri testimoni, presentato al Teatro “Giacosa” di Ivrea ad aprile 2022.

Nella serata rivarolese, che sarà condotta da Alessia Cuffia, dopo i saluti del sindaco Alberto Rostagno si susseguiranno video delle canzoni e dei messaggi che Sara condivideva in rete, poesie e riflessioni tratte dalle sue opere, insieme alle testimonianze della mamma Irene Mellano e del fidanzato Andrea Truglio, nonché dell’amica Miriam Colombo, che continua a combattere la sua battaglia contro la fibrosi cistica.

Tra coloro che hanno condiviso alcune fasi del percorso di Sara, interverranno il dottor Ferdinando Garetto, responsabile medico dell’Hospice Cottolengo di Chieri, e il dottor Raffaele Potenza, del Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di organi e tessuti di Piemonte e Valle d’Aosta.

Per la Lega Italiana Fibrosi Cistica–Piemonte interverrà la presidente Barbara Allasia e per Aido Ivrea la presidente Paola Rabione, che nelle attività di sensibilizzazione alla donazione nelle scuole trae spunto dalle opere di Sara.

Gabriella Morelli illustrerà l’attività della delegazione di Rivarolo della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, attiva da oltre dieci anni con periodiche campagne di raccolta fondi.

E Patrizia Rosboch, presidente di Inner Wheel Cuorgnè e Canavese, evidenzierà l’adesione del sodalizio alla campagna di sensibilizzazione ispirata dal messaggio di Sara.

Abbiamo subito aderito alla proposta della famiglia di Sara di ricordarla con un’iniziativa, confidando che questo primo appuntamento sia l’inizio di un percorso da sviluppare anche nelle scuole cittadine – spiega l’assessore alla Cultura Costanza Conta Canova –: per condividere i temi della donazione e dell’importanza della ricerca scientifica, e soprattutto per divulgare il messaggio di Sara, che non si è mai arresa di fronte alla malattia e con ogni mezzo espressivo ha sempre tentato di rovesciare la prospettiva dell’impossibile”.

Redazione Web