Nella suggestiva cornice del Museo diocesano di Ivrea si è svolto sabato 17 giugno il terzo Convegno diocesano dedicato al tema dell’amministrazione parrocchiale, appositamente organizzato dall’Economato diocesano.

Dopo i precedenti Convegni tenuti nel 2018 a Rivarolo e nel 2019 a Chivasso, quest’anno è stato di nuovo possibile riunire i membri dei Consigli parrocchiali per gli affari economici al fine di approfondire e riflettere insieme su temi amministrativi, fornendo così una bella occasione di formazione per le tante persone che operano quotidianamente nelle parrocchie della nostra Diocesi.

I lavori hanno avuto inizio con il saluto ed il benvenuto del Vescovo, monsignor Edoardo Cerrato, che ha sottolineato l’importanza di momenti di riflessione e di approfondimento su tematiche legate all’amministrazione dei beni delle parrocchie.

Il taglio pensato dagli organizzatori per quest’incontro ha voluto puntare maggiormente sulla condivisione di esperienze, in modo da poter affrontare più concretamente problematiche comuni a tante parrocchie.

È per questo che – dopo un’introduzione generale fatta dall’Economo diocesano don Raffaele Roffino, ed un intervento di informazione sul tema dell’otto per mille a favore della chiesa cattolica, tenuto dal diacono Giacomo Mareina, Responsabile del servizio diocesano del Sovvenire – i partecipanti sono stati invitati a dividersi in gruppi di lavoro scegliendo tra i quattro temi in programma per la mattinata.

In ciascun gruppo un moderatore ha introdotto l’argomento per poi lasciare ampio spazio ai partecipanti, così da suscitare la condivisione di esperienze.

Ed è proprio da questo confronto che sono emerse riflessioni interessanti.

Il tema della gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare parrocchiale, è stato introdotto dallo stesso don Roffino, secondo il quale per poter gestire e valorizzare il patrimonio la prima cosa è conoscerlo e averne piena consapevolezza, non solo dal punto di vista numerico ma anche e soprattutto dal punto di vista funzionale.

È quindi importante prendere atto della situazione di oggi e cercare di ragionare insieme per trovare la soluzione migliore per poter utilizzare queste strutture nel contesto storico in cui stiamo vivendo.

Il gruppo che invece ha trattato dei beni immobili di interesse storico, artistico e culturale, è stato guidato dall’architetto Alessandro Gastaldo Brac, direttore dell’ufficio beni culturali ecclesiastici della diocesi.

Dopo aver fornito alcuni dati relativi al numero di pratiche ed al tipo di interventi di restauro svolti in questi anni e seguiti dall’ufficio diocesano, egli si è soffermato sull’importanza del coinvolgimento delle giovani generazioni per suscitare un interesse in questo patrimonio comune.

Don Davide Mazza, Vicecancelliere vescovile, ha condotto l’argomento riguardante la tenuta di registri ed archivi parrocchiali, focalizzando l’attenzione soprattutto sulle premesse storiche del perché ad un certo punto la Chiesa abbia iniziato a registrare alcuni dati relativi alla vita cristiana come battesimi, cresime, matrimoni, funerali e fornendo i riferimenti normativi riguardanti la necessità della tenuta ordinata degli archivi ecclesiastici.

Altro tema importante emerso (soprattutto nell’ambito della Visita amministrativa che l’Economo sta svolgendo in questi anni nelle parrocchie) è quello della redazione degli inventari dei beni mobili, argomento trattato dalla dottoressa Giulia Demaria, collaboratrice dell’ufficio beni culturali.

Dopo aver definito anche con esempi concreti cosa si intenda per beni mobili, si è parlato dell’importanza dell’inventario stesso, che va visto come strumento per la tutela dei beni che rimangono di proprietà e a disposizione delle singole parrocchie e non come strumento di controllo da parte della diocesi e fine a se stesso.

Un momento conclusivo comune ha visto un rappresentante per ciascun gruppo relazionare all’assemblea quanto trattato per dare la possibilità a tutti di condividere almeno qualche riflessione.

Nel pomeriggio è stata infine offerta ai presenti la possibilità di visita guidata presso le sale del Museo diocesano, la chiesa della Confraternita di San Nicola e la chiesa Cattedrale.

Anche qui i partecipanti hanno avuto modo di apprezzare le bellezze culturali che sono alla fin fine patrimonio comune di tutti.

p.c.

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Redazione Web