(ferdinando zorzi) – Una giornata di ringraziamento per i frutti della terra e del lavoro: questa mattina, domenica 17 novembre, XXXIII del Tempo Ordinario, la Coldiretti provinciale ha partecipato alla Santa Messa presieduta da monsignor Edoardo Cerrato, ricordando l’ottantesimo anniversario della fondazione. Le tante sezioni presenti hanno preso posto in Cattedrale portando i labari e partecipando alla preghiera, integrata dai canti della Cappella musicale “Santa Maria Assunta”.
Il vescovo li ha accolti nei saluti iniziali e nell’omelia ha ricordato l’importanza di questa giornata, che anzitutto riconosce la presenza di Dio come Creatore e Padre. Monsignor Edoardo ha ringraziato il Signore, richiamando le sue origini contadine che, dalle campagne dell’astigiano, gli hanno permesso di conoscere fin dall’infanzia il senso della vita e la trasmissione dei valori reali, in un mondo antico così distante dalla virtualità di oggi, in cui la Provvidenza era spesso invocata in aiuto dell’umanità.
Un mondo in cui, ha proseguito monsignor Cerrato collegandosi al Vangelo appena proclamato, era ben chiaro il fine della vita, quello che ci vede incamminati verso l’aldilà, lieti nella gioia di Cristo, come San Francesco nella sua perfetta letizia, lodando il Creatore attraverso le creature. È solo il rapporto con Dio che ci fa sperimentare la gioia vera, che dipende da quanto sappiamo accogliere il Suo amore.
All’offertorio sono stati consegnati molti cesti con i doni in natura provenienti da ciascuna delle sezioni della provincia di Torino. Al termine della celebrazione, prima della benedizione dei mezzi agricoli (una ventina) sulla piazza antistante la Cattedrale, è stata recitata in piemontese la commovente preghiera del campagnin.
Hanno poi avuto luogo i discorsi di ringraziamento, introdotti dal segretario di zona Massimo Ceresole. Ha parlato l’assessore del Comune di Ivrea con delega all’agricoltura Massimo Luigi Fresc, che ha sottolineato l’importanza dell’attività agricola nella salvaguardia del territorio. Il sindaco di Bollengo Luigi Sergio Ricca ha invece ricordato le tradizioni canavesane legate alla coltivazione dei campi come un valore da tramandare, pur nel mutare dei tempi, verso l’avvenire.
Infine, ha preso la parola il presidente provinciale Bruno Mecca Cici, che ha trasmesso ai presenti tutta l’emozione per un ritorno della manifestazione a Ivrea atteso ben 27 anni. Il presidente si è profuso in ringraziamenti, a cominciare da quello al Signore, poiché nonostante le ultime annate non facili, i contadini proseguono la loro attività, indispensabile per la produzione del cibo che va sulla mensa di tutti. Ha ricordato poi come il vescovo Edoardo, fin dal loro primo incontro, abbia sostenuto non solo il ritorno di questa giornata a Ivrea, ma anche le battaglie in difesa di un lavoro dal volto umano. Ha concluso ringraziando le persone più vicine agli agricoltori, in particolare i famigliari.
La giornata è proseguita, dopo le foto ufficiali, con la sfilata dei trattori per le vie di Ivrea e poi in direzione di Bollengo, dove si è tenuto il ricevimento conviviale.
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