La città oggi è un po’ meno ricca e colorata, e piange un’artista sensibile come Giusi Bergandi, spentasi lunedì all’età di 74 anni per l’aggravarsi di una malattia.
Amante dell’arte, di ogni forma d’arte, vi si è potuta dedicare anima e corpo dopo aver lavorato per più di un quarto di secolo in Olivetti.
Arte condivisa, non vissuta “da sola”: è stata tra i promotori dell’associazione culturale ArteinFuga, che ha animato la piazza eporediese in quest’ultimo ventennio.
Quelle di Giusi – a detta di importanti critici – erano emozioni gettate sulla tela, che prendevano vita grazie al sapiente utilizzo dei colori e delle forme, ma anche di materiali non propriamente canonici, come carta, sabbia e tessuti.
“Un pensiero speciale per Giusi Bergandi, artista originale per classe, creatività, curiosità, interprete singolare dell’anima del territorio”: così la saluta Eugenio Pacchioli.
E Daniela Borla, anch’essa amica e collega d’arte: “Abbiamo fatto tante cose belle insieme e anche qualche pazzia, ti ricordi?… E qualche bella litigata, ma alla fine ci siamo ritrovate… Solo questo: ovunque tu sia aspettaci. Oggi ho accarezzato il tuo viso sorridente”.
Ieri pomeriggio le esequie in cattedrale: in tanti si sono stretti al marito Andrea Scapino e al figlio Alessandro, ai quali anche Il Risveglio Popolare porge le sue condoglianze.
Redazione Web