IVREA – Il 5 settembre avrà luogo il test di ammissione, a livello nazionale, alle Facoltà di Scienze infermieristiche. Curiosamente non è ancora uscito il bando, ma al Corso di Laurea in Infermieristica presso la sede del Polo Universitario Officine H di Ivrea tutto è pronto: confermato il corpo insegnante, con cattedre coperte al 100%, attivati gli sportelli di orientamento con finalità di seguire gli studenti nella fase di interfaccia con la piattaforma e di capire e fugare eventuali problemi o dubbi, con consigli e strategie per affrontare la selezione.

Come sempre, occhio di riguardo per gli studenti lavoratori, che possono usufruire di agevolazioni fino ad arrivare a un 70% sulle frequenze. In partenza le lettere ai Sindaci, cui si chiede di essere collaborativi e attenti verso un corso di Laurea del territorio che garantisce occupazione e servizi per il territorio. Università e Federazione infermieri hanno quest’anno prodotto un video informativo promozionale della professione (visionabile al link youtu.be/HXZY1o2jFsM), in un momento in cui il calo delle iscrizioni si fa sentire a fronte di deficit di personale nelle Asl e nelle Rsa.

Ivrea finora è sempre stata in controtendenza rispetto al trend nazionale, riuscendo a coprire praticamente tutti i 75 posti a regime. Merito dell’offerta formativa, che mantiene l’impianto tradizionale ma offre tirocini nei reparti dell’Asl To4, con in più il laboratorio LaVal per infermiere di comunità in Valchiusella con approccio multidisciplinare, un ventaglio di attività culturali, teatrali, di prevenzione sul territorio come “Percorriamo Ivrea”, collaborazione col “Progetto Violetta” contro la violenza di genere, orientamento negli Istituti superiori con pillole di salute e di istruzioni pratiche su manichini.

Lezioni dentro e fuori dalle aule, insomma, con una alternanza da sempre fiore all’occhiello del Corso di laurea. Ma Diego Targhetta, coordinatore dei corsi, pensa in grande sulla formazione degli studenti, lavorando a reparti ad alta densità formativa, a Ivrea, Chivasso e Ciriè, in cui i tirocinanti non siano solo al massimo 4, come finora avvenuto. “L’Asl inoltre sta immettendo in ambito lavorativo infermieri di comunità, il che significa più palestre formative per i nostri tirocinanti – spiega Targhetta –. Vorremmo quest’anno attivare un percorso dedicato alla salute mentale, tema che sta diventando di drammatica attualità anche nelle giovani generazioni. Per quel che riguarda i Master, vorremmo istituirne uno in Sanità Penitenziaria, alla luce della bella esperienza dei nostri studenti nel carcere modello di Bollate, che ha anche portato una di loro a laurearsi con una tesi sul carcere”.

Si lavora anche per portare prossimamente a Ivrea la Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche. Avviata inoltre per l’autunno una convenzione tra Cus (Centro Universitario Spor-tivo) Torino e Comune di Ivrea, per avere palestre Cus convenzionate per gli studenti del corso.

Lucia Pavignano, docente presso il laboratorio LaVal aggiunge che “sempre molto attiva è la ‘rete delle competenze’ in Valchiusella, volontari che coinvolgono gli studenti del tirocinio LaVal, a partire dal Progetto ViCo per over 65, il CavalChiusella per ippoterapia rivolta a ragazzi disabili, alle palestre della memoria. È un laboratorio a cielo aperto in cui fondamentale resta il rapporto umano, rapporto che a volte i colleghi in corsia hanno bisogno di riallacciare”.

Per chi ancora avesse dubbi, il prossimo sportello di orientamento presso il Polo Universitario Officine H è previsto per il 7 agosto.

paola ghigo