Sala Dorata del Palazzo civico gremita, al punto da attrezzare con uno schermo anche la Sala del Consiglio per consentire a tutti gli intervenuti, lo scorso sabato, di seguire la lectio di Ugo Nespolo. L’evento, inserito nel cartellone di Ivrea Capitale del libro, aveva la doppia valenza di presentare il volume “Vizi d’arte”, edito da Skira – terzo scritto da Nespolo dopo “Maledette belle arti” e “Per non morire d’arte” – e illustrare i bozzetti delle nuove fioriere, firmate dall’artista e i cui soggetti sono ispirati a Carnevale, Lettera 22, libri di Ivrea Capitale del libro, Ponte Vecchio e Castello.
“Ho incontrato personalmente Nespolo per illustrargli la nostra idea di mettere la cultura e la bellezza al centro della città, curandone ogni dettaglio, comprese le fioriere. Lui ha accettato la sfida (galeotta, pare, una sontuosa torta ‘900, nda) e oggi stiamo lavorando per lasciare Ivrea più bella e più ricca di cultura”, ha spiegato l’assessore Costanza Casali.
Risultato, in seguito alla partecipazione al bando per il finanziamento di progetti strategici dei Distretti Urbani del Commercio con il progetto “Duc di Ivrea: la bellezza dello shopping in città”: saranno prodotte una sessantina di fioriere, in materiali riciclabili, da collocare in via Palestro e via Arduino.
Coinvolgente la presentazione del libro “Vizi d’arte”, definito da Paolo Verri – presidente di Ivrea Capitale del libro 2023 – “libro eccezionale dal punto di vista grafico e insieme una raccolta della storia recente dell’attività letteraria di Nespolo, con 47 grandi saggi pubblicati sul Foglio”.
La lectio di Nespolo ha consentito agli eporediesi intervenuti di godere della dialettica e della verve del grande artista.
Riflettendo su quello che definisce “art world”, ovvero tutta la struttura che governa l’arte oggi, viene giocoforza a generarsi una critica da parte degli stessi autori; detto in altri termini, “non si può fare arte senza riflettere sull’arte”.
Emergono considerazioni, dall’intervento del maestro, sulla crudeltà del mondo dell’arte, spogliato del suo mito idealistico, che non mostra oggi pensieri o manifesti guida, e che può suscitare solitudine e ansia nell’artista.
Solo ciò che costa vale: sconfortante, ma vero!
Ultima riflessione: è fondamentale ripensare il ruolo che l’arte ha oggigiorno nella vita di tutti noi.
La lectio magistralis eporediese verrà riproposta a breve dall’artista in Svizzera, per l’inaugurazione della Facoltà di Architettura a Mendrisio.
Paola Ghigo
Redazione Web