Scopo dell’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro è soddisfare sogni che anche i disabili hanno”.

Con queste parole si è aperto l’evento “GoodjoB”, una kermesse-vetrina dedicata a far conoscere “quando l’inserimento lavorativo è un lavoro ben fatto”.

L’iniziativa – svoltasi nel pomeriggio di venerdì 5 maggio alla Ico Academy –, si componeva di un convegno, uno spettacolo teatrale e una cena di gala conclusiva.

Il convegno è stato organizzato da Confindustria Canavese e Andirivieni (società cooperativa aderente a Confcooperative Federsolidarieta Piemonte) nell’ambito dell’iniziativa finanziata dalla Regione PiemonteAgenzia Piemonte Lavoro Centri per l’impiego, attraverso il “Bando per l’erogazione dei contributi rivolti ai datori di lavoro per favorire l’inserimento e il mantenimento del posto di lavoro delle persone con disabilità”.

Un “lavoro ben fatto” è la traduzione dall’inglese di “GoodjoB”, con B maiuscola, che per la Andirivieni di Rivarolo identifica il settore B, mirato ad inserire soggetti disabili in attività commerciali come ristorazione, lavanderia, tirocini, stage.

A riguardo molto è stato fatto ma molto resta ancora da fare, forse per quello stigma inconfessato che ancora aleggia intorno a quella che può essere la resa di un disabile all’interno di un’impresa.

Cristina Ghiringhello, direttrice di Confindustria Canavese, azzarda una spiegazione: “Sicuramente i tempi frenetici oggi richiesti dalla filiera produttiva frenano l’assunzione di un disabile, che ha i propri tempi, rispetto a un altro candidato. Occorre che un’impresa che ha avuto successo in inserimenti lavorativi di disabili diventi testimonial della propria esperienza positiva”.

Le fa eco Stefania Ferrarotti, funzionario settore Politiche del Lavoro della Regione: “Viene certamente più ascoltata un’impresa che ha sperimentato con successo un inserimento disabili, rispetto a un piano di lavoro difficile da comunicare e fare comprendere”.

In Piemonte ben 500 tra le imprese che superano i 15 dipendenti (che sarebbero tenute ad assumere disabili in percentuale al numero di lavoratori, in base all’articolo 14 della legge 68/99) preferiscono non assumere, ma pagare penali, a fronte di una politica del lavoro che ha messo sul tavolo 51 milioni di euro sul quadriennio per assunzione, tutoraggio e accompagnamenti alle aziende.

Difficile trovare un equilibrio tra le richieste di un’azienda e le potenzialità di un disabile: un segnale positivo è stato il progetto Atlantide, di cui “GoodjoB” è la continuazione, che in Canavese dal 2019 al 2020, su 28 inserimenti, ha conseguito 11 assunzioni a tempo indeterminato, come testimonia la positiva esperienza dell’impresa Osai di Colleretto Giacosa.

Ricordiamo che ormai il 50% dei disabili è laureato: tramite le Apl presenti sul territorio (cui la Regione ha delegato il compito di braccio operativo e gestione risorse) e i rapporti con le cooperative che forniscono tutoraggio, diventa più semplice un inserimento mirato, vera abilitazione al lavoro.

Come evidenzia Domenico Galati, presidente di Andirivieni: “La sinergia tra pubblico, privato e cooperazione sociale può sfociare in ciò che, nella vita di ogni persona, è dignità, realizzazione, indipendenza: il lavoro”.

Paola Ghigo

Redazione Web