(elisa moro) – “A l’è na bela festa d’ecession…L’è turna Carlevè“…

Ivrea si risveglia sulle vibranti note dei Pifferi e Tamburi, mentre nell’aria, chiudendo gli occhi, si percepisce già in anticipo il profumo degli agrumi, del “gentile e moderato getto d’arance” (utilizzando le parole del proclama del Generale del Giovedì Grasso), che tanto caratterizza il Carnevale eporediese.

Al termine delle feste natalizie, la città di Ivrea si prepara a vivere il Carnevale, una grande manifestazione di popolo, intrisa di tradizioni, di tanta fraternità, amicizia e condivisione, ma anche di tante vicende storiche, che nel corso dei secoli si sono stratificate e tramandate fino ad oggi, con cerimonie e rituali irrinunciabili.

Nel giorno di apertura, il protagonista della mattinata è stato il neo Generale, Alberto Bossino, investito in Piazza Ferruccio Nazionale a mezzogiorno, davanti alla folla accorsa per udire la nomina, attraverso il passaggio della feluca e della sciabola dal predecessore, il Generale uscente Marcello Feraudo.

Nel pomeriggio, dalle 14.30, l’Epifania eporediese, si è potuto rivivere un antico voto medioevale: un impegno dell’allora capodel Governo della città del XIV secolo, il Podestà, quest’anno Pietro Groia.

Dopo aver giurato e assunto le funzioni pubbliche, si è recato, con il seguito di Credendari e guardie, alla Cappella dei Tre Re sul Monte Stella, punto più alto della città, collocata sulla cima del Monte Pautro, edificata intorno al 1220, su consiglio di San Francesco d’Assisi per ottenere la protezione dalle grandinate che spesso flagellavano la campagna.

Sin dai tempi antichi le autorità di Ivrea, oggi il Podestà in ricordo di questo evento, si sono sempre recate, nel giorno dedicato ai Santi Magi, in pellegrinaggio alla chiesetta, offrendo tre ceri votivi in ringraziamento di un voto effettuato al termine della “fiera pestilenza” del 1585.

Il corteo storico è disceso nuovamente in città, attraversando le vie sempre più gremite di eporediesi, fino a raggiungere il Duomo, dove alle 16.30 è stata celebrata una Liturgia, presieduta da Mons. Edoardo Cerrato che, commentando il Vangelo di San Matteo (1,7-11) ha parlato con accenti affettuosi alla Città di Ivrea.

Molto interessante l’inedito parallelismo tra la figura del filosofo del Seicento Blaise Pascal e quella dei Santi Magi.

Mons. Cerrato ha sintetizzato l’essenza stessa del mettersi in cammino, dell’essere cristiani, lungo un percorso non sempre semplice, ma articolato e complesso: “si è chiamati perché amati, si è amati e dunque trasformati dalla Grazia stessa”.

Come i Magi, dal cuore inquieto, in attesa e alla costante ricerca della realtà più grande (Benedetto XVI, Epifania 2010), si è chiamati a non accontentarsi del pensiero “comune” all’intera società, spesso il più semplice, ma a ricercare la vera Stella – Cristo –  più lucente dei raggi solari” (Crisostomo, Omelia VI), che porta a mettere in discussione l’intera esistenza.

Al termine della funzione, il Podestà, a nome dell’intera città, ha offerto al presule un cero votivo per l’Assunta, Patrona di Ivrea, affinché custodisca e protegga gli eporediesi.

Il cero, poi, è stato processionalmente portati ai piedi della sacra effige della Madonna, posta nella cappella all’inizio della navata destra della Cattedrale: è uno dei momenti che rivediamo nel video che volentieri offriamo ai Lettori perché resti a documentare questa giornata.

Come ricorda un canto tipico dello Storico Carnevale: “Domse da fè, Canavesan, lassoma nen ch’as perda’l Carlevè; l’aqua dla Dora a passa e torna pì, sta bela festa ‘nvece a deuv durè” (diamoci da fare, Canavesani, non lasciamo che si perda il Carnevale; l’acqua della Dora passa e non torna più, questa bella festa invece deve durare). Questo il senso dello Storico Carnevale: il saper fare festa insieme ma soprattutto il saper ancora emozionarsi all’udire le prime flebili note dei pifferi nella gelida mattinata invernale del 6 gennaio.

Una citazione particolare merita il “Coro La Serra” del Cai di Ivrea: oltre ad un repertorio della Tradizione, hanno offerto una splendida e commovente versione dell’Ave Maria, anch’essa in buona parte riproposta nel nostro video: questo stupendo canto ha accompagnato la processione di trasferimento del cero dai piedi del Presbiterio, dove è avvenuta la formale offerta al Vescovo, fino all’altare della Madonna Assunta, posto all’inizio della navata destra della Cattedrale.

Ora vi lasciamo con il video e la gallery, dando appuntamento ai Lettori per i prossimi incontri di Carnevale.

***

Come fare per restare sempre aggiornati su ogni notizia che pubblica l’edizione web del Risvegliopopolare.it?

Il modo più pratico è quello di iscriversi alla nostra

pagina Facebook – clicca qui –

così che siate subito avvisati delle novità.

Ciascuno di Voi (ogni Parrocchia, gruppo, Ente, Istituto) può inviare corrispondenze, appunti, fotografie, brevi filmati, anche utilizzando la casella mail dedicata all’edizione web

risveglioweb@risvegliopopolare.it

che sarà come sempre scaricata ogni giorno.

Tutti i Vostri contributi saranno subito esaminati.

Chi preferisce potrà utilizzare whatsapp al numero

335 8457447.

***

Ora ecco la gallery del 6 gennaio

***