Anche il Consiglio comunale dell’altro ieri, martedì 28 marzo, si è aperto sulla vicenda d’attualità del Movicentro (e dello Zac! che lo gestisce), sebbene il parlamentino della città fosse stato convocato in seduta straordinaria per l’approvazione del Dup (documento unico di programmazione per il periodo 2023-2025) e del bilancio di previsione per lo stesso periodo: obbligo che deve essere assolto entro la fine di questo mese.

Se si è parlato ancora di Movicentro e Zac! in apertura di Consiglio è stato per via della mozione presentata, all’indomani del Consiglio dello scorso 20 marzo, da Maurizio Perinetti del Pd, Francesco Comotto di Viviamo Ivrea e Massimo Fresc del Movimento 5Stelle, mozione che chiedeva due cose: al sindaco e alla sua Giunta di “pensare a un progetto di gestione degli spazi del Movicentro” e al presidente del Consiglio comunale di convocare con urgenza una conferenza dei capigruppo per “esaminare il problema, discutere gli orientamenti” e trovare modalità che salvaguardassero l’esperienza in corso.

Sappiamo che la mozione sullo Zac! del Consiglio precedente, sempre presentata dalle opposizioni, era stata bocciata, aprendo di fatto la strada al bando pubblico per assegnare gli spazi.

Ma sappiamo anche che il sindaco Stefano Sertoli si era astenuto sulla delibera che avrebbe dovuto fissare tutti i dettagli del bando.

A quel punto sindaco e vicesindaco (Elisabetta Piccoli, con delega al bilancio) avevano incontrato i referenti dello Zac! per trovare “un punto di caduta, seppure nuove regole fossero necessarie” come ha detto il primo cittadino in Consiglio.

La maggioranza, in particolare con l’intervento della consigliera della Lega, Anna Bono, ha annunciato l’astensione del voto sulla mozione, poiché in qualche modo superata dagli eventi intercorsi tra il 20 e il 28 marzo.

Non così la minoranza la quale, volendo spogliare la strenua difesa dello Zac! da ogni stampo ideologico, ha più volte rimarcato per voce dei suoi esponenti che non si trattava di una “difesa dello Zac!” (al Movicentro potrebbe pure andarci qualcun altro, ha anche detto il consigliere Maurizio Perinetti), ma il “modello” di intervento e “l’esperienza positiva” di questi anni, o “il progetto”, per usare l’espressione di Francesco Comotto.

Il quale ha ribadito la sua perplessità sui tempi così stretti – e, praticamente, ormai di campagna elettorale – dentro ai quali l’Amministrazione vorrebbe “risolvere” il problema.

Perché così tanta fretta?” ha chiesto Comotto, quando quello dell’accatastamento dei locali, secondo lui, è l’ultimo tra i problemi; e anche la trattativa con lo Zac! non avrebbe senso, poiché con la dovuta calma (ha suggerito) bisognerebbe arrivare a un progetto che, in tutta evidenza, passerebbe nelle mani di chi amministrerà la città dopo il voto di maggio.

Diego Borla, presidente del Consiglio comunale, ha chiesto qualche minuto per una veloce riunione di maggioranza per decidere il da farsi.

Alla fine la mozione è stata approvata avendo la maggioranza chiesto di togliere – cosa accettata dalla minoranza – il paragrafo che impegnava sindaco e Giunta a pensare a un progetto, lasciando invece quello in cui veniva chiesto a Borla di riunire la capigruppo per una discussione più ampia; cosa che Borla si è detto disponibile a fare già nella giornata di mercoledì.

Probabilmente la capigruppo si terrà lunedì prossimo 3 aprile.

Divergenza di visione tra maggioranza e opposizione, poi, sulle aliquote di Imu e Irpef: restano invariate per l’anno in corso, ha specificato la vicesindaca Piccoli, non incontrando il parere favorevole della minoranza la quale, per bocca di Comotto, ha fatto sapere che, se non sono aumentate, avrebbero però potuto essere diminuite, visto che si tratta di cifre di piccolo calibro: l’Amministrazione avrebbe dato così un “segnale” di maggiore attenzione alla popolazione e alle imprese che ancora arrancano in questo difficile periodo.

La discussione centrale sul bilancio ha tenuto incollati alla sedia assessori e consiglieri fin quasi all’una del mattino di mercoledì, cioè a quasi 8 ore dall’inizio dell’assise.

Il bilancio è stato approvato con una maggioranza compatta: che ha però dovuto cercarla, la compattezza, nelle interruzioni della seduta per consentire le consultazioni tra consiglieri.

Oltre un’ora è durata l’esposizione degli assessori Piccoli e Cafarelli per presentare le opere in bilancio; e anche quelle fuori bilancio, legate al Pnrr e giudicate dalle opposizioni più un tentativo di pubblicità da campagna elettorale.

Tre gli emendamenti al Dup presentati dal Pd approvati e uno non ammesso; quattro non ammessi e uno bocciato, invece, tra gli emendamenti al bilancio.

L’Amministrazione porterà in Consiglio comunale il consuntivo 2022 – a quanto pare subito dopo Pasqua -: dal 1° aprile scattano i 45 giorni nei quali l’unico atto che il Consiglio può deliberare è, per l’appunto solo il consuntivo, dal quale emergerà l’esistenza di un eventuale avanzo di amministrazione, e di quale entità esso sia. c.m.z

Redazione Web