“Fate questo in memoria di me”. Come nasce la Messa? È questo il tema affrontato da monsignor Cerrato nel corso dell’Oratorio di lunedì 13 marzo, che ha preso spunto dal libro “Che cos’è il Cristianesimo?” di papa Benedetto XVI, uscito postumo per espressa volontà dell’autore, il quale ha dimostrato così, ancora una volta, la sua sensibilità e discrezione.
È nell’ultima cena che Gesù ha creato la Messa e il nuovo sacerdozio, conferendo in tal modo la forma perenne nella quale tutta la Chiesa può unirsi a Lui nell’offerta sacrificale al Padre.
I futuri discepoli possono entrarvi con la loro partecipazione: non siamo assistenti o spettatori, siamo pienamente partecipi della stessa realtà che Cristo ha vissuto.
Per il prodigio della dilatazione del tempo, quello che sarebbe avvenuto il Venerdì Santo e la Domenica viene reso presente nella cena del Giovedì, in cui si mangia il corpo di Cristo partecipando alla sua resurrezione.
Questo mistero non fa più parte del tempo, è presente in ogni momento e viene trasferito in ogni luogo e momento in tutta la terra.
È il grande miracolo che si ripete all’infinito, ogni volta che si celebra una Messa: il miracolo di un fatto storico che avviene qui e oggi, per grazia divina, con la potenza dello Spirito Santo.
Questo è il cuore di ogni liturgia: al di là di ogni rito, gesto e segno, il fondamento, l’essenziale è la partecipazione all’avvenimento della passione e resurrezione di Cristo.
La redenzione del mondo è l’unione sempre più stretta con Lui, nella consapevolezza che siamo già accolti, perdonati, salvati dal suo amore.
È un rinnovamento completo del culto, è il culto della nuova alleanza che rimarrà per sempre valido e vincolante.
La cena del Giovedì Santo fa ancora parte dei riti veterotestamentari, quando il culto nel tempio proseguiva regolarmente.
Terminò con la distruzione del tempio di Gerusalemme ad opera dei Romani: una colpa umana, quindi, trasformata da Dio in un nuovo cammino per l’umanità.
Un nuovo culto, non più sacrifici di animali, ma l’unico sacrificio di Cristo, un culto definitivo che non può essere sostituito da nulla di più elevato.
Anche un nuovo sacerdozio: Gesù celebra come sacerdote della “nuova alleanza” e chiede ai Dodici di entrare a far parte del suo ministero e agire “in memoria” di Lui.
Non si tratta più di un sacerdozio automatico come quello dei Leviti, ma di una scelta fatta da Cristo nella profondità del suo cuore.
Sono i “mandanti” di Cristo che celebra attraverso di loro.
È un qualcosa di completamente nuovo, essi sono suoi stretti collaboratori che operano “in memoria di me” e arrivano addirittura a rimettere i peccati.
Ai Dodici si aggiungeranno i Settantadue e poi altri.
Agli ordini antichi (Sommi Sacerdoti, Sacerdoti, Leviti), si sostituiranno i tre gradi dell’Ordine Sacro: Episcopi, Presbiteri, Diaconi.
Questi ultimi non sono di istituzione divina, ma furono creati dagli apostoli per il servizio delle mense.
Ora sono presenti, e preziosi, per il servizio alla mensa eucaristica negli ambiti a loro riservati (altare, letture, ecc.).
Ma non possono celebrare la Messa.
Anzi, fanno sentire ai fedeli la nostalgia della Messa che non c’è!…
La celebrazione della Messa è sempre un nuovo atto di adorazione: la Trinità è presente nel sacerdozio di Cristo, è l’amore di Cristo che si fa presente al Padre!
Carla Zanetti Occleppo
Redazione Web