In tanti si sono ritrovati sabato 30 luglio, nella chiesa di San Grato, per darle l’ultimo saluto: dopo una lunga malattia, si è spenta a 84 anni, giovedì scorso, Caterina Mattalucci, vedova di Adriano Gamba.
La piangono i figli Stefano, Davide (titolare della Libreria Mondadori) e Francesca, i nipoti Mattia e Filippo, il fratello Lauro, noto storico canavesano.
Figlia di un commerciante di stoffe, si era laureata in Lettere all’Università di Torino, entrando in breve nel mondo della scuola: ha insegnato dapprima all’Istituto per Geometri e poi, per lunghi anni e fino all’età della pensione, all’Istituto tecnico industriale “Olivetti”.
Dove in tantissimi la ricordano con affetto, per la sua capacità di relazionarsi in modo intenso e generoso con colleghi e studenti, mettendosi in discussione e con il costante desiderio di imparare, di conoscere cose nuove.
Un’inclinazione, questa, che da un lato l’ha condotta a essere impegnata su temi di grande rilevanza sociale, dall’altro ne ha fatto una viaggiatrice infaticabile.
Ha girato il mondo grazie a Servas, associazione di respiro internazionale che ha come obiettivo quello di coltivare la pace attraverso la conoscenza, l’accoglienza, lo scambio e l’ospitalità disinteressata.
Con la scomparsa di Caterina Mattalucci, la comunità eporediese (e non solo quella eporediese) perde una limpida figura di educatrice e di donna.