Sabato 5 novembre, in Sala Dorata, è stato presentato ai soci Rotary il volume “La clemenza di Alessandro Magno”, curato dagli storici dell’arte Arabella Cifani e Franco Monetti (quest’ultimo di recente mancato).
“Il nostro contributo a Ivrea Capitale del libro“, l’ha definito la presidente del Club Elena Trotto Gatta, nel ricordare che in 70 anni – che ricorrono proprio in questo 2022 – di vita, il Rotary ha attuato numerose iniziative aventi per oggetto opere d’arte.
Il saggio è dedicato a un misconosciuto dipinto esposto in Sala Dorata da sempre, la cui bellezza è ritornata alla luce dopo il restauro effettuato a carico del Club eporediese nel 2017-2018, unitamente alla cornice che lo racchiude, mentre nel 2018-2019 è stato ripristinato il sottostante camino marmoreo.
Arabella Cifani ha ripercorso le tappe dell’identificazione e della storia del dipinto, opera che in base allo stile è stata attribuita a Claudio Beaumont e Vittorio Amedeo Rapous, attivi nel ‘700 nelle residenze sabaude.
Il suo intervento ha evidenziato stuzzicanti interrogativi, in primis il fatto che cornice e quadro non combacino, essendo una ovale e il quadro ritagliato per adattarvisi.
Opera di pregio, ma ancora più pregevole la cornice barocca, capolavoro di minusier piemontesi: come sono giunte a Ivrea? Addirittura si è supposto che il quadro sia stato portato da una qualche residenza reale in occasione della visita del 1926 di re Umberto II per adornare la Sala Dorata.
L’unica certezza è che il dipinto negletto ora è tornato a nuova vita, e la sua storia narrata nel libro può contribuire a fare del bene: il ricavato della vendita del saggio “La clemenza di Alessandro Magno“, infatti, andrà in beneficenza per il service “Il Rotary è energia” e servirà a coprire i costi dei consumi energetici di famiglie in difficoltà segnalate dalla Caritas.
Paola Ghigo
Redazione Web