Coro, organo, tromba… popolo in festa sabato 1° luglio alle 11 nella cattedrale di Ivrea in occasione dell’ordinazione diaconale di Matteo Maria Bessone e Alessandro Codeluppi: due nuovi diaconi nella nostra diocesi, due futuri sacerdoti la cui storia ci dice che Dio chiama ancora, chiama giovani e meno giovani alla sua sequela.

Sia Matteo (39 anni, esperto in Relazioni internazionali) che Alessandro (42, ingegnere informatico) hanno sentito la chiamata in età adulta, in piena attività sociale e lavorativa, decidendo di rinunciare a tutto per “realizzarsi” compiutamente dedicandosi a qualcosa che non passa, a Qualcuno che non ti delude mai e che ti travolge col suo amore infinito.

Illuminanti le parole di Matteo Bessone: “Mi è capitato di sperimentare concretamente come la liturgia cristiana metta davvero l’uomo nella giusta posizione con se stesso, con gli altri e Dio…e come la liturgia adombri già qui e ora la bellezza di come saremo tra di noi nell’eternità, ovvero di come saremo pienamente noi stessi realizzando il progetto di Dio sull’uomo”.

Ed eccoli, emozionati e felici, tra parenti, amici e tanti fedeli partecipi della loro emozione, in questo giorno di esultanza di terra e cielo nella comunione dei Santi: Matteo, nato e cresciuto nel calore avvolgente della spiritualità della Fraternità di Nazareth guidata da don Domenico Machetta; e Alessandro, conquistato dalla forza del messaggio di San Filippo Neri e membro della Comunità Oratoriana di Ivrea.

Una lunga teoria di sacerdoti ha accompagnato i due giovani verso il presbiterio, dove il Vescovo Edoardo li ha accolti con il suo atteggiamento autorevole e paternamente affettuoso.

La Messa, molto solenne, non ha impedito un profondo raccoglimento orante da parte di tutti i presenti.

La liturgia dell’ordinazione è ricca e articolata e ha parole molto pregnanti che si sono potute seguire sull’apposito libretto.

Dopo le promesse di fedeltà dei due aspiranti diaconi, deposte nelle mani del Vescovo, sono state recitate le litanie dei Santi per invocarne la protezione, poi l’imposizione delle mani e la toccante preghiera di ordinazione, la vestizione e l’abbraccio di pace con il Vescovo.

Un grande inno di ringraziamento ha contraddistinto l’omelia di monsignor Cerrato: “grazie” alle famiglie d’origine dei nuovi diaconi, “grazie” alle famiglie spirituali dove è maturato il loro ”Eccomi!”, don Machetta e la sua Fraternità e la Comunità Oratoriana di Ivrea.

Ma il “grazie” più grande è rivolto a Dio e Maria, all’infinito amore di Gesù e alla sua misericordia; “grazie” al suo Preziosissimo Sangue particolarmente venerato in questo mese di luglio.

Poi le raccomandazioni ai due giovani ordinati: “Vi incamminate a diventare servitori dell’opera della redenzione bagnata dal sangue di Cristo. Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo, medesimo sentire e medesima misericordia. Sperimentate in voi il vivere di Cristo. Non fate nulla per vanagloria o rivalità. La vita cristiana deve crescere nel tempo: la Chiesa non vi ha chiesto se siete santi o impeccabili, ma se volete crescere ogni giorno nella vita della fede. Voi che sull’altare sarete a contatto col corpo e sangue di Cristo volete conformare a Lui tutta la vostra vita? Gesù vi ha chiamati ad essere suoi a un titolo speciale nel corpo, nell’anima e nelle opere”.

Il Vescovo ha poi fatto notare l’insistenza sull’umiltà nelle parole della liturgia dell’ordinazione e ha esortato a ricordare sempre che “il Signore della Chiesa è Cristo e noi siamo piccoli piccoli ai suoi piedi”. “Dobbiamo fare nostro lo sguardo di Cristo sulla realtà e sulla Chiesa attraverso una crescita continua nell’amore e nell’umiltà”.

Ha terminato con l’invito ad imitare Andrea e Simone (nel vangelo del giorno, di Giovanni), i quali, invitati da Gesù a muoversi e camminare per seguirlo, capirono che, dopo un’esperienza di comunione con Lui, non potevano più abbandonarlo perché solo in Lui trovavano il bello, il buono e la gioia a cui il cuore umano anela e che spinge a comunicarlo ad altri.

“Che bella la realtà della fede!”, ha concluso monsignor Edoardo. Terminato il rito dell’ordinazione, un ricco pranzo a buffet in serenità ed allegria ha permesso ai fedeli presenti di parlare e conoscere meglio i nuovi diaconi, le loro emozioni e progetti e promettere preghiere caldamente richieste!

Carla Zanetti Ocleppo

 

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Redazione Web