“L’azienda Olivetti e la cultura. Tra responsabilità e creatività (1919-1992)” è il titolo di un libro di Cristina Accornero, pubblicato dall’editore romano Donzelli e presentato il 23 maggio al Salone del libro di Torino con la partecipazione, oltre che dell’autrice, del direttore dell’Archivio Storico Olivetti Enrico Bandiera, della bibliotecaria Anna Viotto, della storica Dora Marucco, del vicedirettore della Stampa Paolo Griseri.

Il volume ha per oggetto i periodici pubblicati in ambito Olivetti – in particolare la stampa aziendale – a partire dai primi anni ‘20 fino agli anni ‘90 del XX secolo e conservati nell’Archivio Storico. Oltre a testimoniare l’impegno politico e una visione innovativa di fare impresa, la peculiarità di questa vicenda culturale sta nella continuità di pensiero e azione che ha radici nella storia della famiglia fondatrice e che prosegue oltre la scomparsa di Adriano nel 1960. L’autrice fa emergere come tratto caratteristico il fatto che la pubblicazione delle riviste aziendali sia continuata senza interruzioni, quasi si trattasse di un passaggio di consegne da Adriano ai suoi stretti collaboratori, impegnati a portare avanti il suo progetto culturale originale e innovativo.

Creatività e responsabilità sono i valori che connotano la produzione culturale dell’azienda.

La ricchezza dei contenuti delle riviste pubblicate rivela non solo l’importanza attribuita al mondo della fabbrica, alla vita lavorativa e privata dei dipendenti, ma anche l’impegno a diffondere la cultura intesa nella sua accezione più ampia, dalla letteratura all’arte, dall’architettura al design e alla fotografia, passando per la scienza e la tecnica.

In questo ricco ventaglio di periodici si inserisce un’operazione editoriale particolarmente interessante perché successiva alla morte di Adriano.

All’inizio degli anni ‘70 Mario Minardi, responsabile dell’ufficio stampa, in collaborazione con Renzo Zorzi, direttore Relazioni culturali, Disegno industriale e Pubblicità, dà vita a un mezzo di informazione nuovo “GO” (Giornale Olivetti), che non ha semplicemente le caratteristiche di house organ, ma è un periodico dedicato a cultura, economia e tecnica, ed è rivolto anche a un pubblico esterno all’azienda.

“GO” testimonia la continuità del pensiero della famiglia Olivetti e la volontà di innovare sul piano della tecnica e quello della società. L’importanza delle riviste e il loro ruolo per l’azienda, i dipendenti e più in generale il mondo che si rapportava con l’Olivetti, è testimoniato dalle interviste a dipendenti e collaboratori dell’epoca riportate nel testo.

Questo nuovo volume arricchisce la copiosa letteratura incentrata su Olivetti e i suoi protagonisti, fornendo una ulteriore prova della idoneità di Ivrea a ricoprire il ruolo assegnatole di Città capitale del libro.

Luisa Marucco