(E.R.) – Come da consolidata tradizione le Comunità Neocatecumenali di Ivrea hanno organizzato nella Chiesa di San Bernardo domenica 5 gennaio l’arrivo dei Re Magi, evento tanto atteso dai bimbi.

I Re Magi vestiti negli abiti regali espressione delle terre di appartenenza, accompagnati dal nostro Vescovo (ora Amministratore Apostolico), Mons. Edoardo Aldo Cerrato, sono giunti davanti alla Chiesa su di una bellissima carrozza tipo break trainata da due stupendi cavalli di razza gelderlander, condotti da Elisa Anselmo, dove li attendevano in trepidante attesa i molti bimbi presenti.

L’attribuzione ai Re Magi dell’elargizione dei doni ai bambini è una antica tradizione della chiesa, modificatasi poi più avanti con il passaggio a Gesù Bambino.

Mons. Edoardo è dunque entrato in Chiesa con tutti i bimbi ed ha aperto con una preghiera questa piccola celebrazione.

I Re Magi hanno poi fatto ad uno ad uno il loro ingresso nella Chiesa cantando un canto che testimoniava la loro provenienza dall’oriente lontano: Melchiorre proveniva dal paese dell’oro e dell’argento, Baldassarre dal paese dei fiori e dei profumi e Gasparre, di carnagione scura, dal paese del buio e delle notte, e tutti e tre hanno raccontato di non aver potuto dormire la notte per aver visto una stella nel cielo che li interrogava profondamente.

I bambini hanno cantato un ritornello che li interrogava appunto sulla loro provenienza e sulla ragione della loro venuta.

Rispettivamente I Re Magi hanno portato in dono a Gesù Bambino oro, incenso e mirra.

E’ stato proclamato il Vangelo di S. Matteo che annunciava la venuta di questi Re dalle loro terre alla grotta di Betlemme. Mons. Edoardo, nella sua breve omelia, ha spiegato ai bimbi il senso di questa festa, la manifestazione di nostro Signore Gesù Cristo, ed ha sottolineato come i Magi siano stati chiamati da Dio attraverso una stella.

Anche noi, ha ribadito il Vescovo, siamo stati chiamati e la stella che ci guida nel cammino sono i nostri genitori.

Allora è importante saper guardare alla stella per poter dare ascolto alla chiamata di Dio, che riguarda anche noi.

E’ Dio che si manifesta in un piccolo bambino, in carne ed ossa: Costui ha creato il cielo e la terra ed è il nostro Salvatore.

E’ Dio stesso, fatto uomo, per amore a noi.

Siamo capaci di amare Gesù?

Se lo amiamo veramente questo amore crescendo in noi si va trasformando pian piano fino a diventare qualcosa di grande: allora scopriremo che la nostra vita non è più vivibile senza poter amare Gesù.

Mons. Edoardo ha concluso dicendo:

siamo allora chiamati ad incontrare Gesù, Salvatore, e crescere nell’amore verso di Lui.

E’ poi seguito il dialogo tra bimbi e Re Magi, per sapere come fossero giunti fino lì, che significato avessero i doni portati a Gesù, come avessero scoperto che la stella parlava proprio alla loro vita.

Ha poi avuto seguito la parte più cara ai bambini: tutti loro avevano in precedenza preparato una letterina, con l’aiuto di nonni o genitori, da consegnare ai vari Re Magi, con la richiesta di doni: ognuno ha scelto il Mago che preferiva ed ha ottenuto in cambio delle caramelle.

Esaurita la lunga fila la piccola celebrazione è terminata con una preghiera conclusiva di ringraziamento al Signore per quanto si è vissuto.

I Re Magi sono usciti dalla Chiesa ed i bimbi li hanno accompagnati con il Canto Urì Urì, un bimbo piccino nascerà, sua madre Maria sta a Betlem, suo padre Giuseppe fa il falegname ed il bambino si chiamerà Emanuel

L’evento è terminato con una cioccolata calda e fette di panettone, che la locale Pro Loco ha gentilmente preparato per quanti sono accorsi per vedere l’arrivo dei Re Magi.

La temperatura fresco ha fatto sì che tutti abbiano più che apprezzato il gentile gesto.

Davvero significativa la presenza in Chiesa: molti i bimbi, altrettanti nonni e genitori, anche molte famiglie che per la prima volta erano convenute.

Un evento che raccoglie intorno a sé sempre un maggior numero di persone, segno di sensibilità ed anche di apprezzamento per quanti si sono disposti a preparalo.

Vale la pena di tramandarlo alle generazioni future perché, anche attraverso questi avvenimenti, si fa crescere la fede nei figli.

Alla fine il parroco, don Roberto Bocchese, ha consegnato un piccolo regalo a Mons. Cerrato, segno di amore verso il Vescovo e di ringraziamento per la sua vicinanza in tutto il periodo del suo ministero in diocesi.

(redazione web)