(elisa moro) – Un invito a vivere solidamente la vocazione sacerdotale, fino a “diventare ciò che facciamo”, quello rivolto dal Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato ai Presbiteri, nel corso della S. Messa Crismale in questo Giovedì Santo, 6 aprile, Celebrazione nel corso della quale sono stati benedetti gli oli dei Catecumeni e degli Infermi, ma ancor più è stato consacrato il Crisma, come il nostro video documenta, insieme ad ampi stralci della Liturgia.
Una partecipazione attenta e coinvolta quella del Clero attorno al Pastore, che ha rinnovato, come ogni anno, le promesse sacerdotali, accogliendo le paterne parole dell’omelia – anche’essa interamente registrata nel video – di incoraggiamento alla missione, anche di fronte alle difficoltà numeriche o agli eventuali scoraggiamenti.
All’inizio della Santa Messa, un momento di ringraziamento per coloro che festeggiano un anniversario di Ordinazione, in primis Mons. Luigi Bettazzi, Vescovo Emerito, presente alla celebrazione, per i suoi 60 anni di Ordinazione Episcopale.
Con lui altri tre Vescovi: Mons. Alessandro Staccioli (55°episcopato), Mons. Pier Giorgio Debernardi (25° episcopato), Mons. Roberto Farinella (5° episcopato).
Sono stati ricordati diversi anniversari di Ordinazione presbiterale: Padre Mario Andreotti O.M.I. (65° di ordinazione); Can. Luciano Bardesono e Padre Piergiorgio Scarpellini O.M.I. (60° di ordinazione); Don Genesio Berghino, Don Dario Bertone, Can. Mons. Giancarlo Boffa Tarlatta, Can. Claudio Enriello, Don Josè Bergesio (55° di ordinazione); Don Piero Agrano, Don Aldo Vallero, Don Nanni Fantini (50° di ordinazione); Don Angelo Bianchi (45° di ordinazione); Don Ernesto Vavassori, Don Gianfranco Perona S.D.B. (40° di ordinazione); Don Gino Casardi, Don Matteo Soma, Don Camillo Meroni (35° di ordinazione); Don Mauro Agreste, Don Alberto Carlevato, Don Gianmario Cuffia, Don Patrice Munyentwali (30° di ordinazione); Don Stefano Teisa, Don Jacek Peleszyk (25° di ordinazione); Don Raffaele Roffino (20° di ordinazione); Don Gianpiero Valerio, Don Joao G. Munante Frias (15° di ordinazione); Don Massimiliano Marco, Don Alessandro Botalla S.D.B., Padre Andrea Plichero C.O., Padre Riccardo Bigi C.O., Padre Samuele Menini C.O. (5° di ordinazione).
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Il Vescovo ha altresì rivolto affettuose parole di saluto ai Sacerdoti della Chiesa Ortodossa rumena che hanno voluto assicurare la loro gradita e preziosa presenza alla Liturgia.
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Conformarsi a Cristo: è questo il perno dell’intera azione sacerdotale o, per usare le parole di Papa Benedetto XVI, “è il presupposto e la base di ogni rinnovamento” (Messa Crismale 2012), questo, in particolare per il prete, chiamato ad essere “un ostensorio, suo compito è quello di mostrare Gesù. Egli deve sparire e lasciare che si veda solo Gesù” (Charles de Foucault).
Nella Liturgia, in particolare, che prosegue l’opera salvifica di Cristo, si incontra realmente “Colui che si offre ed è offerto”, e solo crescendo in questa intima amicizia con la preghiera, l’Eucaristia, l’adorazione, la devozione a Maria, ci si identifica totalmente ad immagine del vero Sommo Sacerdote (Eb. 7, 26), di Cristo, il Messia, unto con olio di esultanza, come cantano i Salmi.
Proprio nella Messa crismale del Giovedì Santo gli oli santi sono al centro dell’azione liturgica.
Vengono consacrati in Cattedrale, chiesa madre della Diocesi, per tutto l’anno, esprimendo così anche l’unità della Chiesa, e rimandano a Cristo, il vero “pastore e custode delle nostre anime”, come lo chiama San Pietro (cfr 1 Pt 2,25).
Al contempo, tengono insieme tutto l’anno liturgico, ancorato al mistero del Giovedì Santo, cuore del mistero eucaristico, del dono totale di sé che Cristo compie.
Infine, rimandano all’Orto degli Ulivi, in cui Gesù ha accettato interiormente la sua Passione, ma anche luogo dal quale Egli è asceso al Padre, è quindi il luogo della Redenzione.
Questo duplice mistero del Monte degli Ulivi è anche sempre “attivo” nell’olio sacramentale della Chiesa.
In quattro Sacramenti l’olio è segno della bontà di Dio che ci tocca: nel Battesimo, nella Cresima come Sacramento dello Spirito Santo, nei vari gradi del Sacramento dell’Ordine e, infine, nell’Unzione degli infermi, in cui l’olio viene offerto, per così dire, quale medicina di Dio: come la medicina che ora ci rende certi della sua bontà, ci deve rafforzare e consolare, ma che, allo stesso tempo, al di là del momento della malattia, rimanda alla guarigione definitiva, alla risurrezione (cfr Gc 5,14).
“Fissare gli occhi su Gesù” – come ricorda Papa Francesco ai sacerdoti – è una grazia che dobbiamo coltivare. Al termine della giornata fa bene guardare al Signore, e che Lui ci guardi il cuore, insieme al cuore delle persone che abbiamo incontrato”.
Solo così, nel rinnovare continuamente l’incontro personale con Gesù, ricercandolo senza sosta – proprio oggi si apre il Santo Triduo – si diventa “pienamente umani” (Evangelii Gaudium, 8).
Al termine della Celebrazione il Vescovo ha rivolto un pensiero augurale a tutti, tramite Risvegliopopolare.it; di questo gli siamo grati e, sicuri di interpretare i sentimenti dei nostri Lettori, ricambiamo di cuore gli auguri al Pastore della Chiesa che è in Ivrea.