Le neuroscienze servono per il lavoro e per lavorare?
Si può “imparare ad imparare”?
Come possiamo organizzare corsi di formazione più efficaci?
Come guardare al business ma in un’ottica di “people caring” (cioè prendendosi cura delle persone)?
Sono alcune delle domande alle quali sono state delle risposte martedì scorso nel tardo pomeriggio al CIAC di Ivrea, durante la presentazione del libro “Il cervello al lavoro”, a cura di Riccardo Bubbio, e gli autori Serena Candeo, Roberto Ceschina, Francesca Lombardo e Paola Magliano.
Il libro è stato definito dalla critica come “un manuale per tutti coloro che lavorano con le persone, per le persone; un testo che fornisce nuovi strumenti immediatamente applicabili e corredati di esempi e di guide pratiche per lavorare meglio con se stessi e con il proprio team!”.
Quindi le neuroscienze servono ed impattano il nostro quotidiano lavorativo, così come servono i “neuromanager” capaci di accendere il desiderio di cambiamento, di esplorazione, capaci di motivare, coltivare e capire le emozioni, e supportare i colleghi.