Si chiama “Mobile Angel” il dispositivo, con sistema di allarme, che permette di attivare la centrale operativa dell’Arma dei Carabinieri, consentendo di intervenire tempestivamente.
Lo hanno già in dotazione 5 donne a Torino e 2 saranno le prime ad averlo, ben presto, a Ivrea.
Non si tratta di un dispositivo qualunque, bensì un dispositivo specifico a difesa delle donne vittime di violenza e ancora ad alto rischio di maltrattamenti.
L’oggetto, simile a un orologio da polso, è stato presentato ieri, mercoledì 8 marzo: la giornata in cui i temi di violenza, discriminazione e maltrattamenti nei confronti delle donne emergono in tutta la loro drammaticità.
Ma, come ha detto il sindaco di Ivrea Stefano Sertoli, salutando l’assemblea riunita in sala Santa Marta, “vorrei che l’8 marzo fosse tutto l’anno”, evidenziando la necessità di tenere alto il livello di attenzione per prevenire e scongiurare il fenomeno della violenza sulle donne che, come ha poi ribadito la procuratrice della Repubblica di Ivrea, Gabriella Viglione, è dilagante, vista la recente impennata di femminicidi.
Sei su dieci dei “suoi” sostituti procuratori – un organico, comunque, ben al di sotto delle necessità di un territorio di competenza come quello della Procura eporediese – hanno tra le mani sempre nuovi casi in materia di violenza sulle donne: sapendo che si tratta solo della punta dell’iceberg, poiché le donne che denunciano violenza sono molte meno di quelle che, purtroppo, la subiscono regolarmente.
Il 63% di chi ha subito violenza non denuncia, ha sottolineato il generale Claudio Lunardo, comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, che dal suo osservatorio privilegiato ha potuto constatare che nel 2022 sono state oltre 2 mila le telefonate al 112 per segnalare situazioni di violenza e chiedere un pronto intervento delle forze dell’ordine.
L’avvio di “Mobile Angel” è operativo da ieri nell’ambito dei Comandi Compagnia Carabinieri di Ivrea, Chivasso e Venaria, in seguito alla firma del protocollo d’intesa, avvenuto il 14 dicembre scorso, tra la procuratrice Gabriella Viglione e il comandante provinciale di Torino, il generale Lunardo, per l’appunto.
Oltre a loro, alla presentazione di ieri sono intervenute anche le rappresentanze della Fondazione Vodafone Italia (il segretario generale Antonella Cultrera) e del Soroptimist Club di Ivrea (la presidente Marzi Giulia Niccoli) che, in maniera diversa, hanno favorito o accompagnato la nascita di questo sistema.
Se da una parte, nell’ambito del contrasto alla violenza di genere, “Mobile Angel” ha l’obiettivo di mettere a disposizione uno strumento efficace per permettere ai Carabinieri di intervenire tempestivamente, dall’altra consente di accrescere la percezione di sicurezza da parte delle donne che in passato hanno subito violenze e maltrattamenti, nella consapevolezza di poter contare su interventi rapidi, a fronte di nuove situazioni di emergenza.
Lo “smartwatch” sarà collegato al cellulare della persona che, in caso di bisogno, lancerà l’allarme, il quale sarà raccolto dalla centrale operativa del Comando provinciale che provvederà a geolocalizzare la chiamata e avvisare tempestivamente il referente dei Carabinieri che già segue il caso.
Fondazione Vodafone Italia ha sostenuto il progetto “Mobile Angel” attraverso il coordinamento degli attori di questo sistema, il supporto tecnologico, digitale e delle connessioni.
Il Club di Ivrea del Soroptimist International è stato scelto come partner per aver realizzato già in 212 città italiane il progetto “Una stanza tutta per sé”, espressamente dedicata all’audizione della donna che denuncia atti persecutori, maltrattamenti, stalking e ogni altro atto violento in un ambiente protetto, per un approccio meno traumatico con gli investigatori.
Ha fatto gli onori di casa il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Ivrea, capitano Manuel Grasso, e sono state presenti in gran numero le carabiniere donne attualmente in servizio sul territorio canavesano.
In sala anche molti studenti e studentesse degli istituti superiori della città.
c.m.z.
Redazione Web