Sabato 13 maggio, dopo la Messa delle 17 a Torre Balfredo, a beneficio dei cresimandi della parrocchia si è svolto un incontro molto interessante sulla Sindone, organizzato dall’Assistente diocesano dei Giovani di AC, don Giuseppe Sciavilla.

A raccontare i risultati finora ottenuti dagli studi scientifici fatti sul lenzuolo conservato nel duomo di Torino e che secondo la Tradizione avvolse il corpo di Gesù è stato il professor Gian Maria Zaccone, già direttore del Centro Internazionale di Studi sulla Sindone.

I ragazzi con i loro catechisti ed altri presenti hanno “guardato” con interesse le immagini della Sindone proiettate e descritte minuziosamente.

Il giovanissimo Federico ha commentato: “Avevo già visto l’immagine dell’Uomo della Sindone, Gesù o un altro condannato che subì la sua stessa sorte, ma non avevo mai avuto modo di ascoltare l’analisi delle varie ferite, delle macchie di sangue, delle impronte lasciate dagli strumenti di tortura e di morte… È stato davvero interessante, perché – ha aggiunto – ho capito che non è indispensabile che si sciolga il velo di incertezza su chi sia veramente stato avvolto in quel telo: quell’immagine ci aiuta comunque a comprendere che cosa significa per noi il sacrificio di Gesù e ci impedisce di correre il rischio di ‘adorare’ il telo, che deve rimanere uno strumento che serve a comunicarci Gesù”.

L’incontro col Professor Zaccone è stato molto formativo, ci ha permesso di scoprire nel dettaglio una realtà di cui avevamo solamente sentito parlare – è la riflessione del giovane catechista Federico –. L’analisi di un reperto così importante quanto misterioso dal punto di vista storico ha catturato totalmente il mio interesse e quello dei ragazzi che si stanno preparando alla Cresima; ciò che ci ha maggiormente colpiti è stato poter osservare i segni di una crocifissione. È un’emozione unica: la Sindone ci dà infatti la possibilità di vedere con i nostri occhi ciò che è raccontato nelle Scritture, infatti il professor Zaccone ha detto che la Sindone è lo specchio del Vangelo”.

I ragazzi hanno avuto modo di calarsi completamente nella Passione di Cristo e in qualche modo di renderla attuale, di vederne ancora le tracce nella nostra società – assicura Federico –. Ciò che ci ha affascinato è come questo telo ci inviti a prenderci del tempo per riflettere. Inevitabilmente ogni persona, credente o atea che sia, alla vista della Sindone viene portata a ragionare e sperimentare indirettamente, attraverso una naturale empatia, le atrocità che Cristo ha sofferto per noi. Ringraziamo vivamente il professor Zaccone per aver condiviso con noi le sue ampie e profonde conoscenze: lo aspettiamo nuovamente in Parrocchia!”

Redazione Web