Sabato 23 luglio, in diverse città italiane, molte associazioni coordinate dalla Rete Italiana Pace e Disarmo daranno vita alla giornata di mobilitazione per chiedere che tacciano le armi e si avvii una conferenza di pace, dopo 150 giorni di guerra in Ucraina e tanti altri conflitti armati nel mondo.
Come scrive l’appello della Rete: “La guerra in Ucraina, che ha già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata, è solo l’ultima guerra generata da questo sistema che le istituzioni democratiche non controllano più. Un sistema che produce armi. Armi che producono guerre. Guerre che producono morti, crimini, distruzioni, profughi, odio, vendette. La guerra in Ucraina rappresenta un fortissimo pericolo per tutto il pianeta. Abbiamo di fronte a noi il rischio di un allargamento del conflitto e una sua trasformazione in guerra nucleare. Già ora le conseguenze di questa guerra hanno prodotto effetti economici devastanti in ogni continente, aumento della povertà, della fame, delle malattie, del consumo di energie”.
Anche a Ivrea 25 organizzazioni hanno indetto una mattinata di particolare rilevanza, dopo avere costantemente tenuto presidi di pace davanti al Municipio ogni sabato dallo scorso 24 febbraio, primo giorno di invasione russa dell’Ucraina.
E dunque questo sabato dalle 9 alle 11 in piazza Ottinetti ci saranno stand di divulgazione e una manifestazione pacifista; alle 11 si sfilerà in corteo da piazza Ottinetti a piazza di Città dove alle 11,30 si terranno un flash mob e l’alzabandiera “della pace” davanti al Municipio.
“I punti fondamentali che noi sosteniamo per un’Europa di pace – dice Pierangelo Monti, a nome delle organizzazioni promotrici dell’evento – sono: la condanna dell’aggressione russa all’Ucraina, la difesa dell’indipendenza e sovranità di quest’ultima, l’affermazione dei diritti umani delle minoranze presenti in Ucraina; la solidarietà con la popolazione ucraina, con i pacifisti russi che si oppongono alla guerra e con gli obiettori di coscienza di entrambe le parti; il rilancio della richiesta del cessate il fuoco per l’avvio di un immediato negoziato in cui sia protagonista l’Onu; l’impegno per la deescalation militare in quanto leva fondamentale per l’iniziativa diplomatica e politica; la costruzione di un sistema di sicurezza condivisa in Europa, dall’Atlantico agli Urali, fondato sulla cooperazione e il disarmo; l’impegno per la salvaguardia della natura ancor più rovinata dalle guerre e dagli armamenti”.
Le associazioni organizzatrici sostengono che è quanto mai necessario che l’Italia, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace.
“Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per la popolazione. Non c’è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace”, concludono. L’iniziativa a Ivrea è promossa e sostenuta da Albero della Speranza, Associazione Rosse Torri, Azione Cattolica della Diocesi, Centro Aiuto alla Vita-Mpv, Anpi, Centro Documentazione Pace, Cgil, Centro Gandhi, Chiesa Evangelica Valdese, Circolo Prc-Se, Economia Disarmata del Movimento dei Focolari, Emergency, Fraternità Cisv Albiano, Fraternità di Lessolo, Good Samaritan, Legambiente Dora Baltea, Mir, Libera, LucyAssociazione, M5S, Osservatorio Migranti, Pax Christi, Viviamo Ivrea, Zac!