Mi è capitato di camminare, in un percorso quotidiano, e scoprire, improvvisamente, la presenza di un fiore piccolo e incantevole. Per essere così bello e spalancato, il fragile fiore doveva essere lì da tempo: aspettava solo di essere ammirato, mentre passavo distratto, preso dai miei pensieri.
Alla Messa quotidiana, anche per l’esiguo numero di partecipanti, è facile occupare la stessa panca ed avere gli stessi fedeli come vicini. Sovente mi accomodo dietro la famiglia di Emma e Franco con la figlia Anna Maria, regolare presenza alla funzione parrocchiale. Dopo Messa ci si ferma a chiacchierare e, anche a causa della mia professione medica e di una malattia del figlio Stefano, scopro che quest’ultimo, assieme alla moglie Elisabetta, da anni vive un’esperienza di comunità familiare, proprio nel mio paese!
La Casa Famiglia “Goccia dopo Goccia” ospita, dal 2008, minori da 0 a 6 anni privi del necessario sostegno familiare. Stefano ed Elisabetta sono cresciuti in famiglie dove la porta di casa era sempre aperta ad accogliere persone bisognose, fino all’adozione. Questa apertura, vissuta in casa, si è approfondita assieme ad amici, cercando di costruire innanzitutto una comunità di famiglie, per poi “buttarsi” nell’avventura dell’accoglienza, che ha permesso di prendersi cura di 36 bambini, oltre a “far crescere” le tre figlie!
Una famiglia che cerca di vivere alla lettera il Vangelo: “A noi è stato chiesto questo cammino e abbiamo detto di sì all’inizio e anche oggi lo ripetiamo”. Diventano ogni volta i genitori di questi bambini piccolissimi, per raggiungere, più o meno rapidamente, il passaggio doloroso di vederli andare in famiglie affidatarie o adottive. È necessaria una gratuità totale: ogni arrivo è una gioia e ogni partenza un grande dolore. Intanto passano gli anni e, a volte, Stefano ed Elisabetta si sentono, per età, i nonni dei bambini ospitati: forse occorrerà cambiare forma di accoglienza, magari con bambini più grandi, ma certamente rimangono la gioia e la voglia di accogliere. Nel frattempo gli amici compaesani, Lelia e Fabio, hanno dato vita all’Alberocasa, comunità familiare per minori dai 5 ai 16 anni!
È bello, scoprire quanto bene ci sia proprio qui accanto a me: occorre attenzione e occhi per vedere il fiore che illumina il cammino quotidiano.
“Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli” (San Paolo agli Ebrei)