(di Filippo Ciantia)
L’imperatore Adriano costruì una grande muraglia per proteggere gli insediamenti romani dalle bellicose tribù del nord della Britannia. Oltre il Vallo di Adriano osarono avventurarsi intorno all’800 i monaci irlandesi. In Irlanda i romani neppure provarono ad andare, ma colui che conosciamo come San Patrizio non temette. Il seme della fede matura e fiorisce molto spesso senza presupposti dettati dalla sapienza umana.
Nell’odierna Scozia, a nord di Edimburgo, vi è una città conosciuta nel mondo per aver dato i natali al golf, lo sport nazionale, ma anche perché qui studiano i rampolli della famiglia reale. A St Andrews, infatti, esiste una delle più importanti università al mondo per l’insegnamento delle materie umanistiche. In un modesto bar frequentato dagli studenti, il principe William incontrò Kate per una tazza di thè .
Giuseppe, professore di Latino presso la prestigiosa università e Elena, insegnante in una importante scuola superiore, da Oxford, dove è iniziata la loro storia d’amore, hanno passato il Vallo di Adriano e vivono a St Andrews con tre figli. Giuseppe, homo viator, insegna latino al fine di far incontrare il mondo classico ai suoi studenti. Introduce alla lingua della civiltà nella quale fiorì il cristianesimo, come annuncio di salvezza a tutte le genti. I suoi studenti arrivano da tutto il mondo e sono guidati a conoscere veramente il mondo che ci ha originato, per percepirne le differenze e coglierne il messaggio universale riguardo la dignità dell’essere umano, relazione con il mistero e il proprio destino.
Dal sacrificio dei monaci irlandesi nacque la meravigliosa chiesa di Sant’Andrea le cui rovine dominano la cittadina e una delle più antiche università del mondo. Dal sacrificio della vita familiare, ricca di gioie e dolori, e dal quotidiano impegno con gli studenti perché percepiscano l’universale grido dell’uomo, che i miti di Icaro e Ulisse ci hanno trasmesso, ancor oggi può rifiorire il cristianesimo.
Dal particolare origina l’universale, ci insegnano i classici.
“L’amore astratto non avrà mai forza nel mondo, se non affonda le sue radici in comunità concrete, costituite sull’amore fraterno” (Ratzinger).