Marsiglia, oggi. È notte. La metropolitana leggera attraversa le strade, silenziosa. All’interno di un negozio di strumenti musicali qualcuno sta effettuando un furto, i ladri cercano in giro, sparpagliano a terra documenti e fogli di carta; una tubatura si rompe e l’acqua inonda il pavimento. Scatta l’allarme. Il negozio si chiama “La pie voleuse”, la gazza ladra.

Il regista Robert Guèdiguian torna a dirigere un film nella sua città natia, quartiere dell’Estaque. E con stile molto personale ci racconta le vicende di persone comuni che però hanno un peso da sostenere… e questo fa compiere azioni non sempre in sintonia con i loro principi morali.

La protagonista Maria si occupa delle persone anziane della zona, fa le pulizie, la spesa, porta loro conforto, tutti le vogliono bene e molti non possono fare a meno di lei. La donna qualche volta arrotonda la sua paga compiendo piccoli furti a casa degli assistiti. Ha un marito, Bruno, che spesso gioca a carte sperperando i soldi della sua misera pensione. Inoltre Maria ha un nipote, Nicolas, che suona il piano: è bravino e la donna trasferisce su di lui i suoi sogni… ha sempre amato la musica e immagina il nipote trasformato in un grande concertista. Per ora bisogna pagare l’insegnante di pianoforte e il noleggio dello strumento, quindi occorre arrotondare ancora con la paga delle pulizie.

Attorno ai protagonisti descritti ruota un’umanità che cerca di vivere e sopravvivere in un mondo difficile: Robert è sulla sedia a rotelle, la figlia di Maria, Audrey, s’innamora perdutamente di un agente immobiliare, e per questo motivo si lascia con il futuro marito, due anziani coniugi fanno i conti con la memoria che se ne va…

Eppure il sole torna ancora tra le vie di Marsiglia, nei cortili delle case e sui muri. Le note della Gazza Ladra di Gioacchino Rossini compaiono, a volte, tra le pause delle vicende cinematografiche.

La gazza ladra

di Robert Guédiguian
paese: Francia 2024
genere: commedia
interpreti: Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan, Marilou Aussilloux, Gregoire Leprince-Ringuet
durata: 1 ora e 41 minuti
giudizio Cei: consigliabile, problematico, dibattiti