(Filippo Ciantia)
Il dibattito sul Reddito di Cittadinanza è acceso in queste ultime settimane dell’estate. Lungi da me entrare nella valutazione di questo tema, già oggetto di tante autorevoli e costruttive analisi. Certamente molti commenti sono stati impietosi, non solo circa la struttura della legge, ma soprattutto dimenticando di considerare la gravità della povertà che cresce a causa della pandemia e colpisce sempre più persone, soprattutto famiglie con bambini.
Notando l’invocata necessità di coinvolgere adeguatamente il Terzo Settore, ho ripensato ad una serata recentemente trascorsa con alcuni amici.
Cinque amici, da una ventina d’anni, verso la fine dell’estate, si trovano a festeggiare in un gustoso “mozzarella party” la loro amicizia e il loro impegno per i giovani. Il Comitato per l’Orientamento Scolastico e Professionale (COSP) di Verona, nasce nel 1990 attorno a loro, pur provenienti da diversissime organizzazioni della società civile, spesso in conflitto e apparentemente incompatibili.
Danny di Confindustria e Arturo di API (per il mondo imprenditoriale), Roberto della CGIL, Giancarlo per la UIL e Mario per la CISL (rappresentanti dei lavoratori), si trovano, sin dall’inizio a collaborare per aiutare i giovani ad inserirsi nel mondo del lavoro, attraverso percorsi scolastici. Il COSP veronese diventa un modello e un riferimento per tutt’Italia, sia per i risultati di inserimento lavorativo sia per la capacità di coinvolgimento delle imprese, delle istituzioni, delle scuole e soprattutto degli insegnanti.
Il segreto di questa “storia di successo” sta in due fattori fondamentali per lavorare in unità. Innanzitutto i cinque protagonisti sono amici sin dalla gioventù, si conoscono bene e sanno che si possono fidare reciprocamente. In secondo luogo “sentono” una febbrile necessità di aiutare i giovani, convinti che essi meritino di più, sempre.
Per lavorare insieme è necessaria una virtù fondamentale, senza la quale non si costruisce nulla: la stima vicendevole. Essa è ancor oggi grande tra i cinque amici, che anche quest’anno si sono ritrovati con gioia, con le famiglie e altri fortunati commensali, attorno ad una mozzarella di Caserta di ben sei chilogrammi, per celebrare tanti anni di impegno al servizio dei giovani.
“Il nostro dovere è lavorare per rendere il mondo un posto migliore” (Papa Francesco)