La chiusura del ciclo scolastico è il momento del bilancio e di osservare il cambiamento e i piccoli-grandi progressi degli alunni. Nelle aule non hanno solo imparato nozioni, hanno appreso modi per stare in relazione con gli altri e hanno mosso i passi per arrivare a diventare cittadini responsabili. All’inizio dell’anno non erano tutti uguali, non erano tutti allo stesso livello: ognuno portava con sé il piccolo mondo di conoscenze e di esperienze fatte fin lì. È grazie ad un percorso fatto insieme, grazie alla presenza di tanti altri bambini, ognuno diverso dall’altro, che hanno avuto l’opportunità di diventare un pezzettino più grandi.
È proprio l’inclusione a favorire la corsa verso un obiettivo finale concorde, sebbene siano partiti tutti da sentieri differenti. Per permettere il raggiungimento dello stesso obiettivo, l’inclusione va a braccetto con la sperimentazione didattica, con la progettazione di un curricolo che risulterà, alla fine, unitario.
Inclusione, sperimentazione, progettazione sono gli elementi che garantiscono un’educazione di qualità, capace di rinnovarsi e di affrontare le sfide che la crescita morale, etica, educativa, psicopedagogica che ogni studente richiede. Il nozionismo, la mera ripetizione di informazioni vengono scalzate dalla conoscenza e dall’approfondimento che l’inclusione stessa contempla.
L’inclusione è ciò che permette anche di avere un pool di insegnanti che si confronta e che contribuisce alla gestione della classe in modo elastico e flessibile, orientati alla definizione di metodologie didattiche che si rivelano scientificamente efficaci.
È stata proprio l’inclusione ad aprire alla scienza le porte della scuola. Il rigore scientifico, lo studio delle variabili umane, educative ma anche di quelle economiche, politiche e sociali hanno permesso di arrivare all’elaborazione di didattiche consapevoli e l’Italia, in questo campo, ha il pregio di essere stato uno dei primi Paesi (fin dalla metà degli anni ‘70), a consentire la diffusione di strumenti di osservazione sistematica e riflessione scientifica. La scienza dell’inclusione ha trascinato con sé anche la filosofia ed il diritto…
L’inclusione abbraccia le relazioni tra gli studenti, consente lo sviluppo di quella sensazione di benessere che scaturisce dall’appartenenza al gruppo che in fase di sviluppo è un bisogno primario.
Le amicizie tra i banchi di scuola avranno sempre un posto speciale nei ricordi ma soprattutto rappresenteranno quel mondo delle relazioni che è vicino a quello che si incontrerà da adulti, un mondo dove persone diverse si troveranno insieme in molteplici contesti di vita. Come avviene nella Scuola.