(Fabrizio Dassano)

Un’interessante mobilitazione di studiosi ed enti ha preparato il convegno di studi dal titolo “La Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri in Piemonte (sec. XVII-XIX)” che si terrà a Torino il 20 e il 21 aprile prossimo. Attraverso il QR code qui pubblicato, è possibile acquisire il programma dettagliato dell’evento.

Tra i fautori dell’iniziativa, l’Oratorio di S. Filippo Neri di Torino che ospiterà il convegno in Via Maria Vittoria 5, con ingresso libero; la Società Storica Chivassese, attiva con la pubblicazione dei suoi bollettini dal 2010, oggi guidata da Fabrizio Spegis. Il Centro Studi Piemontesi che vanta una lunga storia nella ricerca e diffusione della storia della cultura del Piemonte fin dal 1969, quando un gruppo di amici (Gaudenzio Bono, Giuseppe Fulcheri, Dino Gribaudi, Gianrenzo P. Clivio, Amedeo Clivio, Camillo Brero, Alfredo Nicola, Armando Mottura, Giacomo Calleri, Censin Pich, Tavo Burat), riuniti da Renzo Gandolfo (1900-1987), davano vita al Centro Studi Pie-montesi-Ca dë Studi Piemontèis: istituzione pluridisciplinare dedicata allo studio della vita e della cultura piemontese.

I moderatori delle sessioni, dopo l’apertura del convegno da parte del Vescovo di Ivrea, saranno Gianfranco Armando dell’Archivio Apostolico Vaticano per la giornata di giovedì 20 aprile, che avrà per tema: “Le origini dell’Oratorio in Piemonte e Monferrato” quindi nella mezza mattinata, la seconda parte del convegno quando i relatori parleranno delle “Personalità e santità oratoriane”. Concluderà la prima parte un pranzo.

Alle 15, con la moderazione di Albina Malerba, responsabile del Centro Studi Piemontesi, si introdurrà il tema della sessione dal titolo: “L’espansione dell’Oratorio in Piemonte tra Sei e Settecento”. Nella giornata di venerdì 21 alle ore 9:30 la moderatrice Luisa Gentile introdurrà il tema della mattinata dal titolo: “Arte e Oratori del Settecento e la rinascita post-napoleonica”. Alle 13.00 Gian-franco Armando dell’Archivio Apostolico Vaticano, tratterà delle conclusioni del convegno prima del pranzo conclusivo.

Numerosi gli interventi e prestigiosi i relatori: Laura Facchin dell’Università dell’Insubria, Claudio Anselmo della Società Storica Chivassese, Daniele Bolognini, storico della spiritualità, Giampaolo Fassino dell’Università del Piemonte Orientale, Daniele D’Alessandro, don Alberto Piola direttore della Biblioteca del Seminario di Torino, Nicola Ghietti, don Gian Michele Gazzola della Biblioteca Diocesana di Cuneo, Debora Ferro dell’Archivio della Diocesi di Asti, Alessandro Celi della Fondazione Emile Chanoux, Andrea Pennini dell’Università di Torino, Chiara Mainini e Manuela Meni dell’Ufficio beni culturali della diocesi di Casale Monferrato, lo storico Alberto Troia, don Davide Pastore del Museo, Archivio e Biblioteca diocesani di Fossano, Alberto Bianco dell’Archivio della Congregazione dell’Oratorio, la storica del cristianesimo Anna Rosa Dordoni, la storica Cristina Siccardi e Maria Teresa Reineri del Centro Studi Piemontesi.

Le località prese in esame dal convegno riguardano invece Torino, Mondovì, Thonon, Fossano, Murazzano, Casale Monferrato, Chieri, Saviglia-no, Carmagnola, Demonte, Asti, Crescentino, Biella, Castelnuovo Don Bosco. Laddove nella storia è testimoniata la presenza dell’Oratorio, la particolare attenzione prestata dai Savoia nel tempo. Un convegno che assume anche il carattere di “Public History” nella consapevolezza che il territorio del Piemonte sia studiato e conosciuto anche attraverso l’esperienza religiosa e sociale degli ordini religiosi presenti nella sua storia.

La “Public History” (storia pubblica) infatti è un campo delle scienze storiche a cui aderiscono storici che svolgono attività attinenti alla ricerca e alla comunicazione della storia all’esterno degli ambienti accademici, nel settore pubblico come in quello privato, con e per diversi pubblici. Ultima-mente è anche diventata un’area di ricerca e di insegnamento universitario finalizzata alla formazione dei “public historian”. Un appuntamento di grande interesse per gli storici e gli appassionati di storia di valenza regionale, regione che fu stato europeo.