(Filippo Ciantia)
Una ignorata disputa ha luogo da anni tra Cina e Filippine, nel Mar Cinese Meridionale, per il possesso di alcune barriere coralline. Curiosamente una di queste inabitate formazioni rocciose nel bel mezzo del mare porta un nome di origine italiana: le barriere coralline del Cuarteron!
Carlos, quarto figlio di Giovanni Cuarteroni, originario della Val Brembana, emigrato a Genova e poi a Cadice all’inizio dell’800, fu avventuriero, esploratore e missionario. Dopo una vita da marinaio e capitano di grandi navi a soli 25 anni, dopo il ritrovamento rocambolesco di un tesoro nascosto (tra cui una preziosissima perla), commosso dalle sofferenze degli schiavi dei pirati divenne sacerdote e uno dei grandi fondatori della Chiesa cattolica nel lontano oriente. Grazie a lui il cattolicesimo arrivò in Borneo e soprattutto a Sarawak, dove tutt’oggi vive la maggioranza dei cattolici Malesi.
Da piccolo fui avido lettore di Emilio Salgari, il prolifico scrittore veronese, che mai lasciò l’Italia eppure scrisse di ambienti esotici e popoli lontani, di pirati e corsari, di misteriosi tesori e maragià, raggiungendo un grandissimo successo, nel nostro Paese e all’estero. Sebbene spiegasse la sua narrativa esotica e in Paesi lontani con viaggi mai avvenuti, non essendosi avventurato oltre le rive del mar Adriatico, l’accuratezza e la bellezza insuperata dei suoi racconti suscitano grande ammirazione.
Ebbene, tutta l’opera del Salgari nasce e si sviluppa nella fantasia dell’artista a partire dalle cronache di Carlos Cuarteron, raccolte nella “Spiegazione e Traduzione dei XIV Quadri Relativi alle Isole di Salibaboo, Talaor, Sanguey, Nanuse, Mindanao, Celebes, Borneo, Bahalatolis, Tambisan, Sulu, Toolyan, e Labuan”. Si tratta di un’opera magnifica, che narra dettagliatamente delle terre e delle genti che videro le imprese dell’avventuriero e missionario italo-spagnolo, che nel 1857 divenne il primo prefetto apostolico di Labuan e del Borneo.
L’esploratore Cuarteroni era diventato l’apostolo del Borneo, dedicando la sua vita alla diffusione del vangelo e alla lotta contro la tratta degli esseri umani. La vera perla di Labuan non fu la splendida Marianna, sposa di Sandokan né il praho malese delle sue gesta, ma la piccola comunità cristiana, giunta fino ai nostri giorni, vero gioiello d’oriente.
“La vita è la più grande delle avventure, ma solo l’avventuriero lo scopre” (Chesterton)