(Ferdinando Zorzi)

Il Vangelo secondo Marco inizia tratteggiando la figura di Giovanni Battista, una persona presente nella vita del Signore fin da prima della sua nascita. L’iconografia del Santo è stata elaborata da molti pittori più o meno famosi, basandosi sui tratti di austerità e semplicità che emergono sia dalle parole del profeta Isaia sia dai racconti evangelici. Leonardo, Domenico Veneziano, Tanzio da Varallo, Nicolas Poussin e tanti altri artisti ci hanno trasmesso l’immagine di un uomo forte e atletico, con la pelle abbronzata dal sole del deserto e i piedi nudi, talvolta colto nel gesto di spogliarsi di abiti preziosi – era pur sempre il figlio del sacerdote Zaccaria – per rivestirsi di ruvidi peli di cammello.

Altri aspetti significativi lo circondano: paesaggi montani con sentieri impervi e tortuosi, a indicare il difficile cammino della perfezione ed echeggiare le profezie che lo riguardano; la grotta, simbolo di solitudine e assenza di agi, ma anche di purezza interiore; la croce fatta con due canne intrecciate, che ne sottolinea la funzione di precursore di Gesù, il quale in alcuni quadri è prefigurato dalla presenza dell’agnello, che sarà offerto in sacrificio per espiare i peccati degli uomini.

Eppure, un soggetto così visibile, così pieno di particolari che inducono a immaginarlo come una persona concreta (ne conosciamo perfino la dieta!) è riassunto e compreso in una caratteristica impalpabile come quella della vox clamantis in deserto. “Viene dopo di me colui che è più forte di me”: con l’avvento del Salvatore, anche il più grande fra i nati di donna, capace di superare ogni tipo di privazione, si riduce a una semplice voce che introduce la presenza di Dio.

Mc 1,1-8

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto
e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea
e tutti gli abitanti di Gerusalemme.
E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi,
e mangiava cavallette e miele selvatico.
E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me:
io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali.
Io vi ho battezzato con acqua,
ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».