(Fabrizio Dassano)

“Le galline sono umide”: questo mi ha fatto sapere, per il tramite di un biglietto trovato nella mia buca delle lettere, il mio ex vicino che fuggì dalla città ai tempi del primo isolamento per il Covid 19.

“Qui la storia è lunga, caro il mio cittadino…”, esordisce la missiva. Subito ho pensato che la prima frase fosse in codice… poi mi sono ricordato delle sue galline con cui ha dialogato nei vari lockdown per parecchio tempo. Forse troppo. Così mi ha ancora scritto che le galline stanno bene e fanno le uova malgrado il cattivo tempo. Vanno a dormire alle cinque del pomeriggio e il gallo canta puntuale alle cinque di ogni mattina. L’ex-vicino ha addirittura implementato il “parco galline”: oltre alle decane Arbra e Brengula, ha aggiunto un galletto storpio, Fiume, e due giovani galline ovaiole, Zara e Pola…

Mi ha raccontato di aver messo qualche luminaria natalizia sulla casa e un filo di luci anche sul pollaio; ha fatto l’albero di Natale e un piccolo presepe. Insomma si prepara a vivere il Natale in perfetta solitudine.

Strano personaggio, non ha fatto amicizia ancora con nessuno “perché di ‘sti tempi – dice lui – è meglio non mettere il becco fuori! Però col vicinato va bene perché sono tutte case vuote”. Mi scrive ancora che ha messo una vecchia televisione collegata ad una più vecchia antenna. Il risultato è quello che è, cioè 4 canali solamente: prodigi del digitale! Ma dice anche che l’ha già dimenticato perché su tutti quei canali si parla solo di virus e di ricette culinarie e di Maradona. Ascolta solo più una radio che trasmette musica classica 24 su 24 ed è una radio che suona senza bisogno della gente che parla. Dice che passa il tempo a guardare il locale castello un po’ gotico da un piccolo finestrotto che punta proprio sul maniero, alto sulla collina.

Insomma questo Covid ha veramente stravolto la sua esistenza. Ma ad esser stravolta è davvero molta gente, oltre al mio ex vicino. In primis i nostri ineffabili governanti: quest’estate per farci andare in giro davano l’assegno del “bonus vacanze” che, riflettendo su tutte queste chiusure di Natale, appare paradossale perché adesso ti multano se ti sbagli a mal interpretare divieti e regole di stampo kafkiano e ti trovano in giro al posto sbagliato e al momento sbagliato.

Comunque se ne sono accorti anche gli americani con l’ultima copertina del famoso magazine “Time”.

Il personaggio cattivo dell’anno – dopo Adolf Hitler, Barbablù, il Lupo Cattivo, la Strega di Hansel e Gretel e sua sorella, quella di Biancaneve – non è una persona: si tratta dell’anno 2020, l’anno della malora.