Sono finite, o quasi finite? Forse non per tutti, ma per la stragrande maggioranza sono finite, e per qualcuno (sempre più numerosi) non sono nemmeno mai iniziate. Parliamo naturalmente delle vacanze, in virtù delle quali il traffico è ancora rado al mattino per entrare in città.
Eppure, l’impressione è che tutto stia per cambiare e che, di questo passo, saremo costretti nel prossimo futuro a fare vacanze diverse: persone di ogni età le passeranno in Trentino, magari “alla pari” raccogliendo le mele, oppure pescando al mare, prendendo il sole e riempiendo il congelatore di pesce.
Insomma, la società sta cambiando repentinamente con la guerra e le sue nefande conseguenze. In questi giorni in cui si sta abbassando la temperatura, la faccia di Putin inizia a prendere il suo tragico contorno. Il gas sarà chiuso completamente, e la Germania riapre le sue miniere di carbone. Noi speriamo nel Nord-Africa come ai tempi di Giolitti, e intanto le bollette saranno insostenibili. Lavoreremo per pagare il gas per riscaldarci e per tenere in moto l’economia. I banchi con le rotelle saranno trasformati: verranno applicati dei pedali collegati ad una dinamo e tutti quelli che lavorano da seduti dovranno concorrere al FEN (fabbisogno energetico nazionale) pedalando da sotto la scrivania.
Il sabato verrà spento il riscaldamento condominiale e vietato quello autonomo fino al lunedì successivo alle 5 di mattina. Avremo berretta (anzi, passamontagna) e un paio di maglioni addosso e ogni quartiere radunerà i suoi abitanti abili alla “Palestra dell’ardimento” per una serie di esercizi fisici per mantenere elevata la temperatura corporea. Tra flessioni e altro, la temperatura corporea rinfrancherà lo spirito e l’adunata dei cuori verso la meta prefissata: non avere più freddo d’inverno. Per aumentare il fabbisogno di maglioni ogni scuola dedicherà un paio d’ore curriculari la settimana alla nuova materia “Farsi il maglione ai ferri” (che non insegna a cucinare il maglione ai ferri, ma a utilizzare i ferri da maglia per realizzarlo).
Oggi le cose vanno così: pensavamo di sfangarla in pace, ormai prossimi alla pensione, e invece no: i russi pensano di prendere il potere dell’Eurasia e schiacciare la subdola Europa occidentale sotto lo stivale dell’ex Armata rossa e presto i Cosacchi abbevereranno i cavalli alla fontana di Camillo Olivetti.
Insomma, sta arrivando l’autunno carico di presagi plumbei e prevedibilmente freddini. Intanto l’Occidente sta effettuando la riconquista della Luna e il dibattito sul propulsore ha coinvolto diversi luminari. Sostanzialmente si sta realizzando un nuovo lanciatore per la nuova generazione di missili a basso impatto ambientale: si tratta di un enorme elastico posizionato nei pressi di Cape Canaveral in grado di lanciare un satellite “fiondandolo” nello spazio.
I Russi che si sentono tirati in ballo, stanno invece realizzando un vettore con motore a gas a causa del surplus di metano invenduto (a noi) che non riescono a bruciare tutto davanti alla Finlandia…