Mercoledì 16 novembre presso la Chiesa Parrocchiale di San Pietro in Vincoli a Locana è terminato il ciclo di incontri nel corso dei quali è stato conferito il “mandato” ai catechisti della nostra Diocesi.
“Riprendere a costruire con Gesù” è stato il tema dei vari appuntamenti nelle diverse vicarie della diocesi, seguendo le parole di Papa Francesco “il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio”, parole impegnative e consapevoli che hanno dato forma e consistenza nelle Chiese in Italia al Cammino sinodale avviato un anno fa.
Alla Santa Messa, celebrata da Don Valerio D’Amico, hanno partecipato i sacerdoti della Vicaria Castellamontese – Valli Orco e Soana.
La funzione è stata animata, per l’occasione, dalle cantorie riunite di Locana, Rosone, Noasca e Ceresole, sotto la guida del maestro Severino: un bel momento di condivisione, unito dalla passione per il canto e la musica.
Durante l’omelia Don Valerio, Direttore dell’Ufficio catechistico della Diocesi, sulle parole del Vangelo ha spiegato l’importanza di far fruttificare i talenti, cioè i doni che Dio ci ha affidato e di cui ci chiederà conto.
Il Signore non carica ciascuno di noi di più di quanto possiamo permetterci di donare, ma quando tornerà ci chiederà come abbiamo speso e reso fecondi i talenti che sono stati donati ad ognuno di noi.
A volte non riusciamo a far fruttare i talenti a causa delle nostre paure.
Proprio la paura spesso immobilizza, ci autodistrugge, ci paralizza, ci fa compiere scelte sbagliate, ci scoraggia dal prendere iniziative, porta a rifugiarsi in soluzioni sicure e così si finisce nel non realizzare niente di nuovo e niente di buono.
Per andare avanti, sottolinea don Valerio, non bisogna avere paura, ma bisogna avere fiducia in Dio e andare avanti con la perseveranza di cui parlava il Vangelo domenica scorsa.
Dio ha stima di noi e dobbiamo avere la consapevolezza che Dio non è un padrone cattivo, severo che vuole castigarci e punirci; questa è un‘immagine sbagliata che non renderà la nostra vita feconda e non ci condurrà a nulla di costruttivo.
Dio è un Padre pieno dio tenerezza, di amore, di bontà vera; già nell’Antico Testamento Dio era indicato come buono e misericordioso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà ed è proprio questo Dio che dobbiamo far incontrare, come catechisti, ai bambini, ai ragazzi, agli adulti.
Nella lettera Apostolica “Antiquum Ministerium”, con la quale si istituisce il ministero di Catechista, il Papa evidenzia la Comunione di vita come fecondità della vera catechesi e proprio nella Lettera auspica per i catechisti che siano capaci di accoglienza, di generosità e di vita in comunione fraterna.
Solo l’amore e la comunione possono infondere l’energia per superare tutte le pandemie, le violenze, le guerre, le ostilità.
Chiediamo al Signore per tutti i catechisti, per i sacerdoti e per la chiesa intera, conclude il Direttore dell’ufficio catechistico, un vero zelo ed entusiasmo apostolico per comunicare con efficacia la bellezza, la bontà e la verità della fede cristiana.
Al termine della funzione liturgica don Valerio D’Amico ha dato comunicazione ai catechisti dei prossimi appuntamenti formativi in programma: il primo incontro sarà mercoledì 30 novembre con il professor Francesco Vanotti e sarà un incontro legato alla consapevolezza dell’importanza di avere uno sguardo positivo (ma non ingenuo) sul mondo degli adolescenti per arrivare a delineare alcuni criteri di tipo metodologico fondamentale per progettare un’ampia azione catechistica con i ragazzi di questa età.
Il successivo appuntamento è previsto domenica pomeriggio 11 dicembre presso l’Oratorio di San Giuseppe a Ivrea e sarà il “Sinodo per i catechisti”, partendo dall’importanza di metterci in ascolto.
Prima di concludere don Sergio Noascone, parroco di Locana, ha ringraziato tutti i sacerdoti presenti, i catechisti, i collaboratori, le cantorie riunite e tutti i fedeli per aver preso parte a questo importante appuntamento per l’intera comunità ed ha invitato tutti ad un momento conviviale in semplicità e amicizia.