di Joe Wright
paese: Gran Bretagna, 2017
genere: drammatico
interpreti: Gary Oldman, Kristin Scott Thomas,
Lily James, Stephen Dillane
durata: 1 ora e 54 minuti
giudizio: bello
La filmografia su Winston Churchill è piuttosto ampia: esiste anche un documentario girato nel 1964 con la voce narrante di Orson Welles; questo a dimostrare che oltre all’importanza della figura storica, nell’immaginario collettivo è ben presente l’uomo Churchill, la figura appesantita, il celebre sigaro, le frasi spiazzanti o i lati più oscuri, come la depressione che curava con le anfetamine.
Il film di Joe Wright costituisce una buona rappresentazione della figura del primo ministro britannico e del quadro storico complessivo, ambientato in uno dei momenti più tragici del XX secolo europeo.
Nel 1940, all’inizio della seconda guerra mondiale, l’avanzata delle truppe naziste appare inarrestabile: nel mese di maggio in sostituzione del primo ministro inglese Neville Chamberlain viene chiamato Winston Churchill, esponente del partito conservatore, di lunga esperienza politica ma osteggiato da più parti e considerato generalmente un “cane sciolto”. Da subito la politica del governo inglese diventa più decisa: quando gli alleati di Belgio e Francia soccombono, rimane il Regno Unito da solo ad affrontare Hitler e il Terzo Reich. Il comando è unico: “non arrendersi”, poiché secondo le parole del premier inglese “è a rischio la sopravvivenza della stessa democrazia”.
Negli spazi perennemente scuri della scenografia, la pellicola di Wright mette in scena anche i personaggi che ruotano attorno alla figura del politico dalla leadership inflessibile: la moglie Clementine, colta e austera, la giovane segretaria Elizabeth Layton, fino allo scettico re Giorgio VI.
Per quanto riguarda la prova d’attore di Gary Oldman, risulta per certi versi straordinaria (è consigliabile vedere la versione originale, senza il doppiaggio italiano): sempre al centro della scena, anche quando il suo personaggio non c’è.
Attenderemo a breve, quindi, il verdetto della giuria dei premi Oscar (… oltre a quello sulle elezioni politiche italiane).
Graziella Cortese