di Paolo Sorrentino
paese: Italia, 2018
genere: biografico-commedia grottesca
interpreti: Toni Servillo, Elena Sofia Ricci, Riccardo Scamarcio, Kasia Smutniak, Fabrizio Bentivoglio
durata: 1 ora e 44 minuti
giudizio: interessante

Gli ammiratori di Toni Servillo dovranno attendere almeno un’ora di proiezione, prima di vedere il loro beniamino nei panni di Silvio Berlusconi.
La scelta dell’autore ha destato qualche perplessità nei critici (e offerto qualche spunto alla satira), ma è bene ricordare che il film “Loro” è in realtà un progetto molto più ampio e complesso: per dare un giudizio definitivo occorrerà attendere la seconda parte in uscita a maggio.
Vicende e personaggi, benché con nomi diversi, sono conosciuti e tutti insieme rappresentano un periodo particolare della nostra storia patria, tra il 2006 e il 2010.
A Bari il faccendiere Sergio Morra (il Tarantini di cui abbiamo letto sui giornali), si arricchisce “rifornendo” di giovani escort i politici locali, corrompendo gli imprenditori e distribuendo grandi quantità di cocaina. Ha un sogno: arrivare a Roma e a Lui, il presidente, con tutti i mezzi possibili. Ecco che si apre il grande circo attorno a cui gravitano gli interessi di una classe politica nata dopo tangentopoli (ma che non ha appreso nulla dalla maxi-inchiesta) e tanti piccoli o medi personaggi, che bramano potere, denaro, sesso, droga e utilizzano tutti questi elementi co-me merce di scambio… in mezzo alla musica di Lele Mar-chitelli appaiono a volte sprazzi de “La Grande Bellezza”.
Finché l’attenzione si sposta sulla vita privata di Berlusconi e Servillo dà il meglio di sé, indossando una maschera un po’ burlona e, almeno secondo le parole del regista, addirittura “tenera”; assistiamo così ai tentativi del protagonista di riconquistare la moglie Veronica, ormai troppo annoiata e distante, intenta a leggere i libri di Saramago e a sopportare un uomo che la tradisce e non la comprende. Sorrentino ha modo di utilizzare le metafore a lui tanto care, come la gabbia in cui viene rinchiusa Elena Sofia Ricci o la pecorella che rimane imbambolata davanti alla tv fino a cadere stecchita…
La decadenza morale e intellettuale coinvolge tutto un paese se questo non riesce a reagire, come diceva Gaber: “Non temo Berlusconi in sé, temo Berlusconi in me”.

Graziella Cortese