(Graziella Cortese)
È una pellicola che è già stata trasmessa in televisione e potremmo incontrarla per un appuntamento in prima serata… Non si tratta di una “commedia alla Woody Allen” classica, ma rimane uno dei suoi film più notevoli: niente psicosi americane e niente New York, bensì un intreccio da thriller in cui il maestro gioca con il destino e con il suo particolare umorismo, a volte un po’ fatalista e sommessamente cinico.
Londra, oggi. Il giovane Chris è un ex tennista molto bravo che decide di insegnare il suo sport prediletto ai rampolli dell’alta società, per tentare così una scalata all’aristocrazia londinese senza troppa fatica e con qualche accettabile compromesso. Conosce così Tom Hewett che è ricco, appassionato di opera lirica, e trascorre le giornate nel mondo a cui Chris desidera appartenere. In più Tom ha una sorella, Chloe, esperta di arte e ingenuamente dedita ai suoi sogni. Niente di più facile per lei che innamorarsi del giovane e aitante tennista, dallo sguardo serio serio. Così tutto sembra girare per il meglio, si festeggia presto il matrimonio, e Chris viene assunto nell’azienda di famiglia diventando un manager di successo.
Conta più il talento o la fortuna? Si chiede Allen (e ce lo chiediamo anche noi) all’inizio della storia. Se la racchetta manda la pallina sul nastro della rete, in quella frazione di secondo è segnato il nostro futuro: cadrà al di qua della rete o nel campo avversario?
Come accade di solito c’è un elemento imprevisto: si chiama Nola. È l’ex fidanzata di Hewett, e il protagonista se ne invaghisce presto: si tratta di una giovane e sensuale aspirante attrice che, come lui, ha origini popolari e spera a sua volta in un futuro migliore.
Le scommesse con il destino diventano troppe e Chris in qualche modo dovrà eliminare l’elemento più debole: la parte finale pare estrapolata da “Delitto e castigo” di Dostoevskij, con tanto di signora anziana e investigatore sospettoso. Proprio la copertina del libro viene inquadrata all’inizio del film…