La catechesi che il Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato, offre ogni mercoledì sul web, questa settimana si appunta “naturalmente” sull’inizio della Quaresima, nel Giorno delle Ceneri.

Ad accompagnare il video, perciò, non tanto parole di presentazione, bensì il messaggio diffuso dal Pastore della Chiesa eporediese, sull’inizio di questa S. Quaresima 2023.

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Quaresima 2023

L’operosità della fede, la fatica della carità, la fermezza della speranza

(I Tess. 1,3)

Carissimi Fratelli e Sorelle!

Sulla soglia del cammino annuale verso la Pasqua, nel quale l’impegno della preghiera, del digiuno e dell’elemosina non nasce per nostra nostra iniziativa, ma è risposta all’iniziativa di Dio che ci chiama a conversione e ci offre la Grazia del rinnovamento, desidero riproporre quanto avevo chiesto alla Diocesi nell’anno pastorale 2014: che i passi quaresimali siano compiuti, nell’ambito delle Vicarie foranee, anche in relazione all’impegno di valutare, con novità di mente e di cuore, il nostro servizio alle nostre comunità, ma anche ai molti che ne sono fuori e verso i quali la missione ci sollecita.

Mentre stiamo compiendo, con tutta la Chiesa, il cammino sinodale, rinnovo a tutti questa proposta.

Se la preghiera, il digiuno come distacco da sé e da una visione mondana della vita e l’elemosina come condivisione di sé, non solo di qualcosa, nascono nell’ascolto del Signore, anche il nostro cammino sinodale non può fare a meno di ascoltare il Signore e ascoltare i fratelli: “Abbiamo bisogno – scriveva Papa Francesco nella “Evangelii Gaudium”, 171di esercitarci nell’arte di ascoltare, che è più che sentire. La prima cosa, nella comunicazione con l’altro è la capacità del cuore che rende possibile la prossimità, senza la quale non esiste un vero incontro spirituale. L’ascolto ci aiuta ad individuare il gesto e la parola opportuna che ci smuove dalla tranquilla condizione di spettatori”.

L’analisi della situazione, a cui ci induce con urgenza la preoccupazione per la riduzione del Clero e per l’età che avanza, comporta che si valutino ragionevolmente le forze a disposizione, che si cerchino soluzioni adeguate, che si rinnovi profondamente l’impegno di non mettere se stessi e i personali interessi davanti alle esigenze del servizio al Regno di Dio; che ci si impegni a collaborare e a camminare insieme, anche più e meglio di quanto si è fatto e si sta facendo.

Per guardare avanti davvero, cioè nella verità, è indispensabile una verifica sui metodi, le impostazioni, i risultati del nostro servizio, sullo spirito con cui abbiamo lavorato e lavoriamo nel campo del Signore. Non basta, evidentemente, descrivere le situazioni; occorre valutarne le cause alla luce di Dio accolta in un vero impegno di “conversione pastorale”; alla luce della “comunione, partecipazione, missione” che ci sono state proposte per compiere un vero cammino sinodale.

È di tutti, Pastori e fedeli, questa Chiesa particolare di cui siamo parte. Da tutti è costituita e a tutti sarà chiesto conto dal Signore della messe.

Carissimi Fratelli e Sorelle,

mentre attendo il frutto delle vostre riflessioni vi dico: buon cammino nella “operosità della fede, nella fatica della carità, nella fermezza della speranza”.

Aff.mo nel Cuore di Cristo

† Edoardo, Vescovo