Non è una parolaccia, anche se a qualcuno potrà sembrare indigesta (e magari esserlo veramente) per la rivoluzione che comporta.
Metaverso è semplicemente (si fa per dire) l’evoluzione di internet, che però non lo sostituisce; è già qui, con investimenti e un giro d’affari da 800 miliardi di dollari nel 2024 e che entro fine decennio avrà un miliardo di utenti. Su internet si legge: “Il metaverso è uno spazio virtuale in cui si assottigliano fino ad essere quasi impercettibili le differenze con la realtà.
Il metaverso porta con sé una serie di riflessioni e di domande alle quali è necessario dare una risposta: dobbiamo prepararci a viverlo, a fronteggiarne i rischi e le incognite”. Il suo veloce sviluppo ci porterà ad aumentare la quantità e la qualità delle interazioni digitali in ogni contesto. Nel metaverso è possibile fare tutto ciò che si fa nella realtà e se oggi è ancora un concetto difficile da definire con esattezza, esso prefigura un insieme di mondi virtuali in cui potremo saltellare da uno all’altro, restando seduti sulla poltrona di casa, e dove saremo rappresentati in 3D dal nostro avatar, modellato a nostra immagine e somiglianza.
A oggi ci sarebbero oltre 40 mondi virtuali in cui, secondo le stime, vivrebbero circa 350 milioni di persone.
Poche righe qui non bastano per dire cosa sarà e come ci farà diventare. Ma molto è già stato scritto, ed è consigliabile leggerselo per tempo, per approfondire e prepararci, per pensare e porci delle domande su questa trasformazione radicale che ci sta raggiungendo, al fine di non esserne travolti. C’è l’idea europea di una regolamentazione a priori del metaverso, ma come si fa a normare qualcosa di cui ancora non si conoscono tutte le conseguenze?
Intanto si registra già il primo laureato del Metaverso in Italia, forse addirittura del mondo, contemporaneamente in un’aula in presenza al Campus Einaudi di Torino e in un’altra virtuale dove il suo avatar ha discusso la tesi. Era il 1° luglio 2022 e lui è Edoardo Di Pietro, 25 anni, di Colle Val d’Elsa, e ha ottenuto 109 alla tesi di laurea magistrale in Comunicazione, Ict e Media.
Come cambieremo? Come cambierà la famiglia, il lavoro, il tempo libero, la cultura e l’istruzione, la nostra partecipazione alla vita sociale ed ecclesiale? Si tratta di una grande sfida che, se non affrontata e compresa fin d’ora anche nei nostri ambienti, potrebbe trovarci impreparati, costretti a rincorrere, a rammaricarci di veder perso un altro pezzo della nostra umanità in spazi e luoghi reali sempre più vuoti.