Mentre scrivo e cerco di meditare il Vangelo di Giovanni (Gv. 31,1-19), ho nella mente, nel cuore e in tutto il corpo il momento delle 7,35: Papa Francesco muore e “fa Pasqua”, passa dal nostro abbraccio in terra, all’abbraccio del Padre Nostro che sta nei cieli. Io cerco, come ha fatto Lui ogni domenica, di meditare il Vangelo.
Quella mattina del primo giorno della settimana, all’alba, nel cenacolo, i discepoli impauriti e sconsolati e taciturni, irruppe dalla porta spalancata Maria di Magdala che era già corsa al sepolcro e, trovatolo aperto con la pietra ribaltata, gridò: “Hanno portato via il Signore”. Sgomento e ancor più paura.

Tommaso non riesce a restare lì impietrito e disperato. Scappa. Vaga attorno all’edificio e mastica un ramoscello d’ulivo. Non ha chiuso occhio quella notte, si è voltato e rivoltato sulla paglia. Una corsa di pensieri brutti lo assedia. “Quel suo amico Rabbi e il progetto del Regno di Dio sulla terra, è stato sconfitto e distrutto? Anche il suo corpo, coperto di piaghe, portato via dal sepolcro? Non è possibile!”.
Tommaso vaga, distrutto e spaventato, per le viuzze di Gerusalemme. E intanto il cielo rischiara. E così, per tutto il giorno, senza meta e senza voglia di vivere. E ancora un altro pensiero entra nella sua testa: “chi l’ha portato via?”. Lo vuole cercare. Rinasce in lui un desiderio: il cenacolo e i discepoli.

In tutto quel tempo senza tempo, Gesù Risorto di lontano, guarda Tommaso e lo vede sconsolato, triste, senza dimora e senza avvenire. Gesù Risorto lo pensa e lo segue di lontano. Lo aspetta! Quell’invisibile presenza del Risorto fa breccia nella mente e nel cuore di Tommaso, che continua a pensare e a desiderare. Dopo una notte di incubo, una nuova mattina. Tommaso riconosce di non aver creduto, di essere fuggito dal cenacolo e dai suoi. E si incammina lentamente ritornando da loro.

Otto giorni dopo venne di nuovo a porte chiuse tra i suoi il Risorto e con loro c’era anche Tommaso. Disse: “Pace a voi”. Poi a Tommaso: “Tommaso, metti qui il dito … e la mano nel mio fianco”. Tommaso non allungò la mano. Chiamato per nome sentì un tonfo al cuore, si prostrò a terra e disse: “Mio Signore, e mio Dio”. È commosso e abbagliato a sentirsi chiamare per nome e vederlo. Come lo stesse aspettando. Gesù Risorto si era di nuovo incamminato verso i suoi, aveva riversato su loro pace, e su Tommaso la sua attenzione e benevolenza.

Il Risorto oggi, è in cammino con noi come quel giorno. “Il Signore ci permea, anticipandoci sempre, e ci conforta. Lui ci aspetta sovente per accoglierci, per dirci e darci il suo amore” (Papa Francesco).

Gv 20,19-31

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi».
Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco;
e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.