In memoria di Suor Costantina Zanda – mancata due settimane fa all’età di 89 anni, 62 dei quali trascorsi da religiosa nella Congregazione Figlie di Carità di Montanaro – riceviamo e volentieri pubblichiamo questo ricordo a firma di una consorella.
Nella nostra vita c’è sempre un primoe un dopo. Quando una persona decide di donare la sua vita al Signore, “dopo” il Signore la invia ai fratelli come testimone del Suo Amore per i suoi figli. Così unavita donata si trasforma in preghiera e servizio ai fratelli che camminano con noi. E dove Suor Costantina ha espresso l’amore per Dio ed il suo prossimo? In tre case di riposo (Vico, Rueglio e Frassinetto) nelle valli del Canavese. La montagna, si sa, vede diradarsi la presenza delle famiglie giovani: Ivrea, Torino e altre città più lontane offrono altro lavoro con benessere assicurato. Gli anziani, finché possono, rimangono a custodire vivi i ricordi e a mantenere aperta la casa…
E poi? Ecco che la Chiesa, madre per tutti, si fa pioniera nel preparare persone ed edifici per quest’arco della vita così bisognoso di umanità, fraternità e sensibilità; sorgono le case di riposo parrocchiali (non mere “residenze” o strutture “RSA”), all’insegna di amorevole accoglienza: “venite a riposare voi che avete lavorato e donato tanto e senza riserva alcuna, perché ora vi saremo vicine noi”. Quanti sorrisi e carezze ha donato Suor Costantina, quante lacrime asciugate e quanti dolori condivisi per giorni, mesi e anni agli ospiti di queste Case in cui è stata presente per circa cinquant’anni! Certo era forte la condivisione con i responsabili (vedi i parroci che aprivano le case), ma era indispensabile e costante anche la figura rassicurante della suora infermiera, che sensibile ed efficiente, confortava ed assicurava l’assistenza e l’affetto. L’ultimo “dopo” per Suor Costantina, è stato anche il ritorno in Casa Madre, dove ha ricevuto le cure e l’assistenza che la fraternità sa offrire. Le sue mani ancora capaci e laboriose hanno prodotto quelle deliziose opere femminili che un tempo tutte le nonne producevano: golfini, sciarpe e centrini. Le sue ferie? Al Santuario di Lourdes per un condensato di preghiere. La gioia di partecipare ai pellegrinaggi mariani diocesani l’hanno preparata all’incontro con il Signore. Il 22 settembre scorso, forte nella fede con i sacramenti richiesti e ricevuti, ha chiuso gli occhi alla vita terrena, e ora ci piace pensare che ad attenderla ci sia stata una folta schiera di nonni e nonne che aveva accompagnato per l’ultimo viaggio, e che le siano venuti incontro per portarla nella luce di Dio.
La vera certezza per noi è la parola di Gesù che afferma: “E chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è un mio discepolo, io vi dico in verità che non perderà affatto il suo premio” (Matteo 10,42).
Così è la nostra fede.
Buon riposo, cara Suor Costantina: godi la luce e la gioia di Dio.
Suor Nazarena